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 2015  aprile 12 Domenica calendario

“IO, CLINTON E PERES PER GOVERNARE MEGLIO” BLAIR ORA LANCIA IL CLUB DEGLI EX LEADER

LONDRA
Lo accusano di essersi arricchito troppo, di accettare consulenze per despoti, di non avere concluso niente come mediatore di pace del Quartetto (Usa, Russia, Onu, Ue) in Medio Oriente, per tacere delle vecchie rimostranze nei suoi confronti, dalla guerra in Iraq all’eccessiva amicizia con George W. Bush. Eppure Tony Blair non ha alcuna intenzione di ritirarsi a vita privata («mi darei all’alcol dopo tre giorni», ironizza). Non solo è appena tornato in campo per il partito laburista, facendo il suo primo comizio in un decennio per aiutare Ed Miliband a vincere le elezioni del 7 maggio prossimo («lo appoggio al 100 per cento», dice l’ex-premier, e minimizza le divergenze tra loro affermando, «sono più le cose che ci uniscono, come l’impegno per la giustizia sociale e dare un’opportunità a tutti, di quelle che ci dividono»). Ma adesso annuncia anche un piano per creare un “club degli ex-presidenti” o ex-primi ministri, allo scopo di riunire i migliori exleader mondiali e utilizzarli per offrire consigli ai leader odierni, dando loro una mano a governare meglio il mondo e a far funzionare un sistema democratico che appare inceppato.
In una lunga intervista a Newsweek, l’unico laburista della storia eletto tre volte premier afferma: «Molti leader politici, anche di piccole nazioni, sono fantastici esecutori. Perché non usare i loro talenti e le loro esperienze dopo che hanno lasciato il potere? Voglio costruire una struttura di persone di questo tipo, farli intervenire per aiutare il presidente di un paese o il primo ministro di un altro ». Blair cita due nomi per il suo “club”: l’ex-presidente israeliano Shimon Peres e l’ex-presidente americano Bill Clinton. Del primo dice: «Ha 91 anni, esattamente 30 più di me, ed è ancora attivo, significa che anch’io ho ancora decenni di vita pubblica». E del secondo osserva: «Quando sono diventato premier nel ‘97, Bill Clinton (che lasciò la Casa Bianca l’anno dopo, ndr) fu una sorta di mentore per me. Se un leader potesse sapere all’inizio del suo mandato quello che ha imparato alla fine, potrebbe ovviamente fare meglio il proprio lavoro».
Al momento esiste un solo gruppo organizzato di ex-statisti che si impegnano per la pace e i diritti umani, “The Elders” (Gli Anziani), di cui sono membri l’ex-Segretario Generale dell’Onu Kofi Annan, l’ex-presidente irlandese Mary Robinson e il premio Nobel per la pace sudafricano Desmond Tutu. Nell’intervista al settimanale americano, che gli dedica la copertina sotto il titolo La democrazia non funziona più , l’ex-premier del Labour sostiene che bisogna essere grandi comunicatori per essere eletti, ma una volta al potere occorre comportarsi «come un amministratore delegato che guida un’impresa». E avverte che, in un mondo in cui tutto cambia, «sarebbe strano se non cambiasse anche il modo di governare». Il sistema democratico dimentica spesso le grandi questioni, preso dalla necessità di sopravvivere da una crisi all’altra, conclude Blair: a suo parere il club degli ex-presidenti può aiutare a fare di nuovo funzionare la democrazia, rendendola “più efficiente”.
Enrico Franceschini, la Repubblica 12/4/2015