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 2015  aprile 12 Domenica calendario

MINACCE E MOLESTIE NEL PASSATO DEL KILLER “DUE ANNI FA LA CONDANNA NON POTEVA AVERE PISTOLE”

MILANO.
L’arresto di Claudio Giardiello per omicidio plurimo è stato convalidato ieri mattina, ma l’interrogatorio non c’è stato: è stato interrotto subito per un crollo psicofisico del killer del tribunale. Commedia o realtà, lo si scoprirà presto, visto che emergono nuove e complesse storie su quest’uomo che ha cercato a lungo, anche nei tribunali, di passare per specchiato imprenditore. Si scopre, infatti, che due anni fa era stato condannato in primo grado per «molestie» a una donna. Il permesso di conservare e maneggiare la Beretta calibro 9 poteva, e forse avrebbe dovuto, essergli revocato: questo capita quando si registrano reati contro «la persona». La procura di Brescia sta indagando sul tema, mentre a Milano, intorno a palazzo di giustizia c’è l’esercito e dentro il numero dei carabinieri «è stato raddoppiato».
SMS E TELEFONATE INQUIETANTI
La sentenza numero 4593 del tribunale di Milano è datata 12 aprile 2013, due anni fa esatti. Vi si legge che Giardiello è stato condannato a quattro mesi poiché aveva inviato «messaggi sms dal seguente tenore: “Mi obblighi a usare un altro sistema”, “Ti troverò”» alla proprietaria di un terreno edificabile in Svizzera. Le molestie sono avvenute tra il 2008 e il 2009. Coincidenza curiosa: nel 2007 le giudici Gemma Gualdi e Francesca Fiecconi — che con Fernando Ciampi, il magistrato ucciso giovedì con due proiettili da Giardiello, si occupavano dei crac connessi al fallimento della Magenta immobiliare srl — avevano subito numerose minacce telefoniche.
LA LIASON FINITA MALE
La donna che aveva denunciato Giardiello ha raccontato ai giudici di averlo conosciuto in pieni anni ‘90, quando era partita dalla Svizzera per cercare casa a Milano. Da lì, nasce con lo yuppie «un’amicizia trasformatesi in breve tempo in relazione sentimentale». E siccome la ricca e bella signora possiede un terreno in Svizzera, Giardiello non aveva perso l’occasione: «La spronava ad effettuare una costruzione » e lei gli dava retta, precisando però di non volersene occupare. Errore: Giardiello pagava di tasca propria la licenza edilizia, circa 20mila euro, ma poi — e questo schema lo si è visto in altre sue operazioni — li rivoleva dalla sua ex amica. E per averli che ha fatto? Stando al giudice Lucio Nardi «dai documenti in atti (tabulati telefonici e innumerevoli sms)» non si vedono altri reati se non le molestie, considerato che Giardiello «ha posto in essere una condotta petulante e di disturbo alla quotidianità» dell’ex amica.
La sentenza però si conclude con «una prognosi favorevole di futura astensione dal crimine per cui si ritiene di concedere all’imputato il beneficio della sospensione condizionale della pena». La procura che voleva la condanna di Giardiello anche per tentata estorsione, aveva fatto appello.
ARRESTO CONVALIDATO
Carcere San Quirico di Monza, salone riservato agli interrogatori. L’indagato Giardiello, jeans e maglione, si è seduto alle 10 davanti al gip Patrizia Gallucci e al pubblico ministero Franca Macchia. Occhi bassi, curvo, cupo, «era in silenzio, visibilmente provato». Quando il suo legale, Nadia Savoca, ha chiesto di vedere gli atti del procedimento, è stato portato in una cella accanto alla sala interrogatori. E là è svenuto. Poco dopo — il carcere di Monza è un super- carcere, dotato di un servizio sanitario interno — arrivano i medici, l’elettrocardiogramma risulta regolare, «nessuna patologia». Ai magistrati che sono andati a vederlo, l’indagato ha chiesto: «Siete mie parenti?».
DOMANI IL NUOVO ROUND
L’interrogatorio riprenderà domani. Nel frattempo Giardiello, «sottoposto a controllo visivo » notte e giorno in infermeria, incontrerà anche lo psicologo del carcere. Nessuna perizia psichiatrica è stata disposta, né — al momento — chiesta. Domani, mentre Giardiello verrà interrogato a Monza, a Milano si svolgerà l’autopsia sui corpi dei tre uccisi — il giudice Ciampi, l’avvocato Lorenzo Claris Appiani e l’imprenditore accusato di bancarotta Giorgio Erba — per i quali sono stati disposti i funerali di Stato. Per tutti e tre, persone diverse unite nella tragedia.
p. col., la Repubblica 12/4/2015