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 2015  aprile 13 Lunedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - L’ITALIA CHE CROLLA


REPUBBLICA.IT
MILANO - L’Anas e Pietro Ciucci si separano al culmine di un periodo di tensioni, cedimenti strutturali della rete di strade tricolori e tante polemiche. Il presidente dell’ente gestore della rete stradale e autostradale di interesse nazionale ha incontrato stamane, alla sede del ministero a Porta Pia, il neo-ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, comunicandogli la sua intenzione di rimettere l’incarico di consigliere e di presidente a partire dall’assemblea degli azionisti per l’approvazione del bilancio 2014, che verrà convocata a metà maggio. La decisione - si legge in una nota dell’Anas - è stata presa "in segno di rispetto per il nuovo ministro al fine di favorire le più opportune decisioni in materia di governance di Anas".

L’Anas è al centro di grandi polemiche, soprattutto negli ultimi giorni, tra il suo nome spuntato nelle carte delle inchieste sulla corruzione e i cedimenti strutturali delle strade. Sul primo versante, lo stesso Ciucci ha recentemente precisato in un’intervista a Repubblica: "Oggi questa azienda non ha niente a che fare con le tangenti. Siamo citati in tre paginette su 268, ma non ci sono fatti corruttivi, solo telefonate intercettate", commentando l’indagine ’Sistema’ sulla corruzione nelle grandi opere. In quei giorni, Ciucci ha detto di non aver nulla da nascondere e ha annunciato un suo addio nel corso del 2016.

L’ultima criticità della rete stradale italiana, secondo fronte caldo, ha riguardato la Sicilia: è stato chiuso il tratto di autostrada che collega Palermo con Catania per il cedimento di un pilone, a causa di una frana, con i danni derivati dal fatto che l’isola è rimasta tagliata in due. La struttura in cemento dovrà essere rimossa e i lavori potrebbero durare anni.

Dopo l’episodio, il nuovo di una serie che aveva interessato anche la tratta tra Palermo e Agrigento nel periodo natalizio, Ciucci ha avuto un colloquio con il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, nel quale l’Anas si è impegnata "a predisporre entro la prossima settimana il progetto di demolizione del viadotto Himera dell’A19 e ad avviare alcuni interventi di manutenzione straordinaria sui percorsi alternativi". Ciucci ha anche confermato a Crocetta "che il movimento franoso, che non si è ancora fermato, al momento non ha interessato la carreggiata della A19 in direzione Palermo e che, dopo i lavori di demolizione, sarà possibile valutarne la riapertura a doppio senso di circolazione". L’Anas ha ricordato "che non ha alcuna competenza sul versante franato" e "che non ha mai ricevuto né direttive né fondi per la risoluzione del dissesto. Inoltre non risultano pervenute segnalazioni del pericolo da parte degli enti territoriali competenti. Il viadotto non aveva necessità di alcun monitoraggio in quanto la struttura, prima dei noti fatti, risultava perfettamente efficiente a seguito dei controlli periodici dei tecnici di Anas".

In ogni caso, la situazione al vertice si è fatta sempre più tesa. Prova ne sono state anche le dimissioni di Sergio Dondolini, direttore generale della Sicurezza stradale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dall’incarico in Anas. Già Maria Cannata si era dimessa in precedenza. Nei giorni scorsi, parlando alle agenzie, Ciucci ha citato per la prima volta la possibilità di lasciare la guida di Anas, dopo nove anni: "Nessun timore e nessun problema", diceva a fine marzo: "Il mio mandato scade formalmente fra un anno e in base alla legge corrente non potrei essere rinnovato ma, come ho già avuto modo di ripetere, il mio mandato è sempre a disposizione dell’azionista". Di lì a pochi giorni, avrebbe di nuovo specificato di "non dimettersi" ma di "non essere attaccato alla poltrona". Poi il pilone siciliano ha ceduto ed è forse stato il colpo di grazia.

Classe 1950, Ciucci è presidente del Cda di Anas dal 20 luglio 2006 ma è in azienda da 45 anni. Dal 1987 al 2000 ha lavorato all’Iri, prima di entrare fino al 2002, nel collegio dei liquidatori dell’Iri stessa. Dal settembre 1969 al 1987 aveva lavorato alla Società Autostrade. Dal 4 giugno 2002 al 14 maggio 2013 è stato anche Amministratore Delegato della Società Stretto di Messina. "Sotto la sua guida", si legge sul sito della società, "l’Anas è tornata ad essere la prima stazione appaltante del Paese e nel 2008 ha raggiunto per la prima volta nella sua storia di società per azioni l’utile di bilancio". Il Mef lo ha nominato amministratore unico nell’agosto 2011, quindi nell’agosto 2013 l’assemblea lo ha di nuovo nominato presidente con funzioni di amministratore delegato.