Fabio Albanese, La Stampa 13/4/2015, 13 aprile 2015
LIASON TRA PRETE E PARROCCHIANA FINISCE CON DENUNCE INCROCIATE
Quando la incontrò la prima volta, l’estate scorsa, la chiamò «la pecorella smarrita». Ma per farla tornare all’ovile, don Maurizio Colbacchini, 53 anni, veneto, parroco della chiesa di S. Pietro nella minuscola frazione messinese di Milì San Pietro, ha usato non solo il Vangelo ma anche pratiche più umane. I due sono stati amanti per mesi ma ora che è finita è scoppiata la bomba. Lei, una nubile di 47 anni, l’ha presa male e ora ci sono denunce incrociate. La donna ha scritto al vescovo di Messina, che ieri ha convocato il sacerdote, e pure al Vaticano per raccontare la relazione, della quale già in paese sapevano in molti, al punto che il vescovo aveva dovuto trasferire don Maurizio lontano da Milì, a Malfa nell’isola di Salina, nell’arcipelago delle Eolie.
Ma non le è bastato, ha preso un aliscafo ed è sbarcata a Salina, prima per cercare di convincere l’amato a tornare sulla sua decisione, poi per danneggiargli l’auto a pietrate, quindi per andare nella redazione locale di un giornale online a raccontare tutto: «Non può fare il sacerdote, è solo uno che si avvicina a chi vive momenti di debolezza per riuscire a soddisfare i suoi istinti sessuali». Il sacerdote ha denunciato ai carabinieri il danneggiamento e sui social si è giustificato: «La mia scelta è stata molto travagliata, continuavo gli studi universitari ma cresceva un altro desiderio che non aveva ancora nome né volto. La fede mi dava la serenità di essere amato e guidato verso la volontà di Dio. Tuttavia, non mi toglieva l’angoscia di non sapere quale era veramente la Sua volontà».