Danilo Taino, Corriere della Sera 12/4/2015, 12 aprile 2015
SE IL CELLULARE APRE IL WEB ANCHE AI MENO ABBIENTI
I teenager americani più poveri e provenienti da gruppi sociali svantaggiati usano gli smartphone, Facebook e app di messaggistica più dei loro coetanei provenienti da famiglie benestanti e bianche. I quali ultimi fanno invece un uso maggiore dei laptop. La ricerca che l’ha stabilito è stata effettuata dal Pew Research Center sui ragazzi tra i 13 e i 17 anni americani. Ma è interessante per tutti: è un passo in un territorio finora poco esplorato, la relazione tra le classi sociali e i nuovi strumenti di comunicazione, soprattutto quella mobile. Da semplici statistiche quantitative è impossibile trarre conclusioni sociologiche: da esse si può però capire la direzione nella quale indagare.
Di base, il 92% dei teenager americani va online ogni giorno e il 24% di loro dice di essere online «quasi costantemente». Il mezzo con il quale ci vanno è per lo più lo smartphone : quasi tre quarti dei 13-17enni ne ha uno. La quota è del 71% per i ragazzi bianchi e per quelli di origine ispanica e sale all’ 85% per gli afroamericani. I bianchi non ispanici che dicono di essere online «quasi costantemente» sono il 19% , quota che sale al 32% tra gli ispanici e al 34% tra i ragazzi di colore. In generale, il social network usato «più spesso» dai teenager negli Stati Uniti è Facebook, per il 41% di loro. Seguono Instagram ( 20% ), Snapchat ( 11% ), Twitter ( 6% ), Google+ ( 5% ), Tumblr ( 3% ), Vine ( 1% ). La percentuale che usa «più spesso» Facebook sale però a 51 tra i giovani provenienti da famiglie a reddito basso, sotto i 30 mila dollari l’anno, e cala costantemente fino a 31 per chi viene da
una famiglia che ha un reddito superiore ai centomila dollari. Instagram raggiunge il suo massimo, 25% , nella fascia dei più benestanti. E così pure Twitter, che sotto i 30 mila dollari è usato dal 3% e sopra i centomila dall’ 8% .
Il 33% dei teenager (il 29% tra i maschi e il 37% tra le femmine) fa uso di una app di messaggistica (tipo WhatsApp o Kik): tra gli afroamericani la quota è al 47% , tra gli ispanici al 46% , tra i bianchi al 24% . Il 53% dei ragazzi di colore e il 50% di quelli ispanici usa le chat o le chiamate-video: quota che scende al 43% tra i bianchi. Questi ultimi, in compenso, sono quelli che hanno un accesso maggiore a un laptop, il 91% . Gli ispanici con un computer sul tavolo sono invece l’ 82% , percentuale che scende al 79 per gli afroamericani.
Numeri sui quali lavorare, per capire.