Jean-Michel Aphatie, la Repubblica 11/4/2015, 11 aprile 2015
L’IRA DI LE PEN. «NON MI RITIRO. MARINE DISTRUGGE IL FRONT NATIONAL»
Anche mia nipote Marion mi critica per la frase sul maresciallo Pétain? Mi vogliono fare fuori
La presidente deve sapere che si sta tirando la zappa sui piedi: ma sono io il motore del partito
La presidente del Front National, Marine Le Pen, sua figlia, ha detto giovedì a T-F1 di aver deciso di aprire contro di lei una procedura disciplinare. Presidente onorario Jean-Marie Le Pen, lei si sottoporrà al giudizio di questo tribunale interno al partito?
«Certo, se ricevo l’ordine. Andrò a difendermi ma probabilmente anche ad attaccare. La signora Le Pen (Marine, la figlia ndr) sta per provocare l’esplosione del partito, della sua stessa formazione politica ».
Addirittura...
«Marine aveva la fortuna di avere un partito unito e la prospettiva di risultati vincenti, ma di sua iniziativa si è messa a crearsi da sola grosse difficoltà e a crearle al suo presidente onorario, il fondatore del suo stesso partito (Jean-Marie Le Pen ndr) che per di più è anche suo padre, con pretesti che sono palesemente insignificanti».
Perché li definisce pretesti?
«Perché mi chiedo se non sia tutta una manovra per cercare di attirarsi alcune simpatie o un po’ di indulgenza da parte del sistema. Dicendo che occorre farla finita, chiudere con Jean-Marie Le Pen, rompere col passato. E magari anche cambiare nome al partito»
Secondo lei sua figlia si sta asservendo al sistema?
«È esatto. Assisto allibito e sbalordito a tutto ciò che sta accadendo. Non dimentichiamo che in tutto questo c’è di mezzo anche Florian Philippot (vicepresidente del Fn, ndr) con il quale la rottura è totale e definitiva. Io sono il presidente onorario e, vorrei ricordarlo, europarlamentare per altri quattro anni, nonché consigliere regionale e candidato alla presidenza del consiglio regionale del Paca (La regione composta da Provenza, Alpi e Costa Azzurra ndr). Credo che Philippot giochi per sé stesso. Del resto, arriva dal gruppo di Chevènement, come molti altri collaboratori della signora Le Pen provengono da ambienti esterni al Front National, e non hanno la minima considerazione nei confronti del partito».
Ritiene che da parte di Marine sia stato un segno di debolezza averli accolti nel suo entourage?
«Sì, è stato un segno di grande debolezza. Non capisco. Lei parla di “suicidio”, dice che non avrei più alcuna ambizione politica di ampio respiro. Ma non sono certo io ad aver compiuto questo “suicidio”. È lei ad averlo fatto. È lei a tirarsi da sola la zappa sui piedi, ad aver preso le distanze da Jean-Marie Le Pen, ma Le Pen, se mi si passa il paragone, in questo caso è tutto: è la macchina, le ruote, è il motore dell’intera macchina».
Quindi lei non smetterà, solo perché glielo ha chiesto sua figlia, di esercitare la sua azione politica?
«È naturale. Del resto sono stato eletto e sono candidato nel Paca, e ho ottenuto il 34 per cento circa alle elezioni regionali».
Ma adesso Marine non intende darle l’investitura di candidato per il Front National.
«Difenderò la mia candidatura davanti all’ufficio politico. Anche se non mi faccio troppe illusioni: l’ufficio politico è stato nominato da Marine Le Pen».
Qualora non ricevesse l’investitura del Front National, si candiderebbe in ogni caso?
«Vedremo. Ci dovrò riflettere. Farò quanto riterrò maggiormente utile al mio paese».
Perfino sua nipote Marion l’ha abbandonata in questa vicenda: anche lei l’accusa di aver parlato in modo provocatorio del maresciallo Pétain.
«È vero. Del resto anche la sua posizione mi sembra rientrare a tutti gli effetti in una manovra di cui cerco tuttora di comprendere motivi e significati».
(©2015 RTL. Traduzione di Anna Bissanti)