Anna Lombardi, il Venerdì 10/4/2015, 10 aprile 2015
GIOCO DELLA SEDIA TV SOLO IN AMERICA VINCE IL PUBBLICO
Altro che sfida fra Hillary Clinton e Jeb Bush. Oggi negli Stati Uniti la vera lotta per il potere si gioca nell’unico luogo dove l’America dei ricchi e dei poveri, dei bianchi e dei neri, dei democratici e dei repubblicani si ritrova: il salotto televisivo. E quale salotto è più simbolico di quello di David Letterman che da 23 anni intrattiene il gotha della politica e dello spettacolo fra battute e tazze di caffè? Ebbene, Letterman – l’unico grande anchorman americano conosciuto anche in Italia – il 20 maggio, ormai a quasi 70 anni, lascerà la sua scrivania, che quanto a potere equivale a quella dello studio ovale. Non basta. A settembre, dopo 17 anni, lascia anche Jon Stewart, che di anni invece ne ha solo 55 e conduce il Daily Show, striscia ispirata ai fatti del giorno che attraverso false notizie dice molte verità, al punto d’avergli fatto guadagnare il titolo di «giornalista più onesto d’America».
Due addii che nel consolidato mondo della tv Usa equivalgono a un terremoto, perché in America i programmi più seguiti sono anche macchine di consenso. E dunque provate a pensare cosa possono smuovere uomini come Letterman e Stewart, capaci con una sola apparizione di fare la fortuna di attori, scrittori, ma anche di politici: non c’è sindaco, senatore o presidente che abbia mai disdegnato un invito.
Certo, da quando Barack Obama è entrato alla Casa Bianca di cose ne sono cambiate. All’epoca, la guerra per accaparrarsi la fascia di punta era fra Jay Leno e Conan O’Brien. Sei anni dopo O’Brien è in disgrazia, confinato nella televisione pubblica, e Jay Leno è un pensionato. Comandano due Jimmy, Falion e Kimmel: il primo ha vinto la poltrona di Leno al Tonight Show di Nbc e oggi è la stella indiscussa dell’intero firmamento televisivo, prediletto dalla First Lady Michelle che con lui si è perfino esibita in una danza scatenata. L’altro, conduttore del Jimmy Kimmel Live, proprio pochi giorni fa ha avuto ospite Barack Obama, che si è prestato allo scomodo gioco di rispondere ad alcuni tweet acidi sul suo operato.
E al posto di Letterman e Stewart? I giochi televisivi del futuro sono già fatti. Erede di Letterman è Stephen Colbert, così amato per il suo Colbert Report che per l’ultima puntata ha riunito un parterre di stelle – dal regista George Lucas all’ex Segretario di Stato Henry Kissinger – che insieme hanno cantato We’ll Meet Again.
Non era affatto scontato che in questo giro di poltrone Comedy Central scegliesse due neri al posto di Colbert e Stewart. Eppure: Colbert sarà sostituito da Larry Wilmore, primo afroamericano ad avere uno show d’informazione tutto suo. E Stewart cede il posto addirittura a uno straniero: il sudafricano Trevor Noah. Ci volevano due mandati di un Presidente nero per scardinare il potere più conservatore che ci sia.