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 2015  aprile 09 Giovedì calendario

SETTE ANNI DI PASTICCI CHIAMATI EXPO

31 marzo 2008. Milano vince (con 86 voti contro i 65 andati alla turca Smirne) la gara indetta dal Bureau international des expositions (Bie) per organizzare l’Expo 2015. Nasce la Expo Spa.
Luglio 2008. Letizia Moratti, sindaco di Milano per il centrodestra, propone Paolo Glisenti come amministratore unico di Expo Spa ma il presidente della Regione Roberto Formigoni e il governo Berlusconi si oppongono.
Settembre 2008. Viene individuata l’area dove costruire l’Expo ma Moratti e Formigoni si dividono su un punto cruciale: i terreni devono essere comprati, come vorrebbe il presidente della Regione, o affittati e poi restituiti, come vorrebbe il sindaco di Milano?
1° dicembre 2008. Viene nominato il consiglio d’amministrazione della Expo Spa. Sono 5 persone in rappresentanza dei soci pubblici. Diana Bracco è nominata presidente e, qualche settimana dopo, Paolo Glisenti amministratore delegato.
19 marzo 2009. Glisenti si dimette dal consiglio d’amministrazione, gli succede Lucio Stanca. I soggetti che si occupano di Expo diventeranno quattro: Lucio Stanca amministratore delegato di Expo Spa; Diana Bracco presidente di Expo Spa, Roberto Formigoni commissario del governo; Letizia Moratti commissario straordinario. Tutti hanno forti poteri decisionali. Il risultato è l’immobilismo.
Aprile 2009. A un anno dalla vittoria, i lavori sono ancora fermi. Intanto scoppiano due polemiche. La prima riguarda la decisione di Stanca di non dimettersi da parlamentare; la seconda la sede della società che Stanca vorrebbe in centro, a Palazzo Reale (100 mila euro di affitto al mese) invece che in una villa del ‘700 a Quarto Oggiaro (gratis).
24 giugno 2010. Stanca si dimette dalla Expo Spa. Le spese per le consulenze ammontano già a 40 milioni di euro, ma nessun lavoro è ancora partito.
28 giugno 2010. Giuseppe Sala viene nominato direttore generale della Expo Spa e il mese dopo anche amministratore delegato. Continua l’impasse sul problema dei terreni.
Settembre 2010. Dal Bie arriva una lettera allarmata: entro il 19 ottobre l’Italia deve dimostrare di avere a disposizione le aree. Scadenza non rispettata.
7 gennaio 2011. Partono le lettere di invito a 190 Paesi.
10 aprile 2011. Nasce Arexpo, società che comprerà i terreni.
30 maggio 2011. Giuliano Pisapia diventa sindaco di Milano per il centrosinistra.
14 giugno 2011. Moratti si dimette da commissario straordinario per l’Expo (e viene sostituita da Pisapia). Nel corso dell’anno il progetto iniziale presentato al Bie viene molto ridimensionato. Smirne propone a Milano di rinunciare all’esposizione in cambio di un indennizzo e si ripropone di organizzare l’Expo. L’offerta è rifiutata.
3 agosto 2011. A tre anni e mezzo dall’assegnazione viene pubblicato il primo bando in assoluto, quello per la bonifica dell’area (peraltro non ancora comprata). Vince la gara la Cmc di Ravenna, che inizierà i lavori il 28 agosto. Ottobre 2011. Il Comune entra con il 34,67 per cento in Aerexpo, la società che compra i terreni, pagandoli 142,6 milioni, 49,6 dei quali incassati dalla famiglia Cabassi, proprietaria di parte dell’area. Banca Intesa presta alla società 160 milioni.
12 giugno 2012. Il sindaco Pisapia si dimette da commissario straordinario per l’Expo.
26 giugno 2012. Luigi Roth, nominato commissario del Padiglione Italia appena quattro mesi prima, si dimette.
3 agosto 2012. La società Mantovani vince la gara per la realizzazione della «Piastra», l’area che comprende tutte le grandi infrastrutture dell’intera esposizione.
28 febbraio 2013. All’interno dello scandalo Mose di Venezia viene arrestato Piergiorgio Baita, amministratore delegato della Mantovani, l’azienda che per l’Expo deve costruire la Piastra. Una decina di società dovranno essere escluse per legami con la mafia e la ‘ndrangheta. All’inizio del 2015 le interdittive antimafia sono 68.
1° marzo 2013. Il consiglio d’amministrazione della Expo Spa stabilisce che Angelo Paris sarà il responsabile unico per l’esecuzione dei lavori.
Aprile 2013. Il governo Monti, nell’ultimo Consiglio dei ministri, attribuisce a Giuseppe Sala «poteri straordinari» per la realizzazione dell’Expo 2015. 20 marzo 2014. I componenti della struttura dirigenziale di Infrastrutture Lombarde, società pubblica che materialmente scriveva gli appalti Expo, vengono arrestati per presunte corruttele. Altre 30 persone vengono indagate.
8 maggio 2014. Angelo Paris viene arrestato con Gianstefano Frigerio, Primo Greganti ed Enrico Maltauro. Nello stesso giorno vengono effettuate 80 perquisizioni in 15 città. L’accusa ipotizza la corruzione e l’inquinamento del regolare svolgimento delle gare d’appalto. 17 settembre 2014. Avviso di garanzia al subcommissario per l’Expo, Antonio Acerbo, che un mese dopo finirà in carcere. 15 novembre 2014. Va deserta la gara per la vendita dei terreni dell’Expo, una volta finita la manifestazione.
Marzo 2015. A due mesi dall’inaugurazione ufficiale del 1° maggio il 74 per cento dei lavori, ufficialmente, non è terminato.