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 2015  aprile 10 Venerdì calendario

GIARDIELLO, UNA STORIA PIENA DI SOCIETA’ FALLITE

C’è la sua firma come presidente, oltre a quella del segretario, sul verbale dell’assemblea dei soci di Immobiliare Magenta srl, tenuta il 1° giugno 2007 a Milano, iniziata alle ore 15. Claudio Giardiello, imprenditore edile nato a Benevento il 6 marzo 1958 e residente a Brugherio (Milano), apporrà la firma alle 17.45. Quel venerdì c’era da approvare il bilancio, analizzare la situazione patrimoniale e finanziaria e affrontare i temi sollevati dai soci Davide Limongelli (aveva delegato) e Giovanni Scarpa (assente). In meno di tre ore le questioni furono liquidate. Solo apparentemente: la società fallirà il 13 marzo 2008 con strascichi giudiziari.
Il bilancio 2006 della società di mediazione immobiliare costituita a Milano il 29 ottobre 1993 con un capitale sociale di 10.400 euro, di cui Giardiello deteneva il 55% delle azioni, fu chiuso con un fatturato di 566.149 euro e un utile di 2.883 euro. Il Roe, vale a dire il risultato netto sul capitale netto, era del 3,5 per cento. Solo due anni prima era del 33%. I crediti erano di 753mila euro ma i debiti erano quasi il doppio (1,4 milioni).
In quella giornata di giugno, Giardello sottoscriverà a verbale che «non è mai avvenuta una consegna della cassa contanti da parte del precedente organo amministrativo per circa 16mila euro e che pertanto si rileva una discordanza tra la risultanza contabile e denaro effettivo di cassa…imputata contabilmente all’azzeramento del debito verso finanziamento socio Limongelli e Scarpa». Il delegato di Limongelli – quest’ultimo ferito da Giardiello nell’aula del Tribunale di Milano dove si svolgeva un’udienza del processo per bancarotta fraudolenta – replicherà che «i continui cambiamenti alla bozza di bilancio al 31/12/2006 messa a disposizione dei soci con differenze di risultato significative, la prima consegnata evidenziava una perdita di oltre 150mila euro, mentre la seconda a distanza di qualche giorno presentava un’utile di circa 2.800 euro, nonché le ripetute irregolarità evidenziate a seguito del controllo ex art. 2476 c.2 cc., porta a ritenere che la bozza su indicata non rappresenti in modo corretto e veritiero la situazione economico patrimoniale della società al 31/12/2006».
Repliche e controrepliche degenerano quando si affronta la difficile situazione finanziaria e patrimoniale. Giardiello affermerà che è stata causata dagli ex amministratori negli anni in cui hanno gestito la società, con relativa azione di responsabilità nei loro confronti. Il delegato del creditore pignoratizio preciserà che l’azione di responsabilità intrapresa dalla società nei confronti dei precedenti amministratori Scarpa e Limongelli oltre ad essere stata rigettata dal giudice di merito ha comportato significative e inutili spese legali a carico della società nonché la condanna alla rifusione delle spese di giudizio. Giardiello ribatterà che l’azione di responsabilità era stata rigettata solo per una questione di forma e non di sostanza, dovendo essere il socio a chiedere i danni, ed era quel che stava facendo.
La storia di Giardiello, dunque, è costellata dalla frequentazione di aule giudiziarie, come peraltro rivela lui stesso, quando risponde così al delegato del creditore pignoratizio che chiede informazioni sui contenziosi legali promossi dalla Immobiliare Magenta o nei confronti della stessa immobiliare: «I soci sono già al corrente delle diverse situazioni e una maggiore informazione sarà data in occasione dei prossimi incontri per motivi di tempo».
Il tempo non ha però mai giocato a favore di Giardiello. Dove è entrato ha fallito o ha chiuso, a partire dalla Edil casa sas di Brugherio di cui è stato socio accomandatario dal 15 giugno 1987 e liquidatore dal 21 aprile 1993 (cancellata l’11 febbraio 1998) e dall’impresa individuale di costruzioni (cessata il 4 gennaio 1989). Stessa storia nella Ca.Gi. srl di Milano (commercio al dettaglio di mobili per la casa), di cui è stato consigliere dal 28 dicembre 1995 al 25 agosto 1999 (cancellata il 6 aprile 2001); nella Miani immobiliare srl, di cui è stato consigliere dall’8 novembre 2001 al 5 gennaio 2007 (in liquidazione); nell’Immobiliare Washington 2002 srl di cui dal 21 gennaio 2001 al 4 maggio 2006 è stato prima consigliere e poi presidente del consiglio di amministrazione (in liquidazione) e, infine, nell’Immobiliare Leonardo, in liquidazione, fallita il 24 maggio 2012, dove aveva il 20,1% delle azioni.
Su di lui hanno infine pesato, nel corso degli anni, ipoteche legali per oltre 200mila euro (a favore di Equitalia ed Esatri tra il 2005 e il 2010), un’ipoteca giudiziaria del luglio 2007 a favore della Banca di Roma per 242mila euro, un verbale di pignoramento immobiliare del 15 maggio 2009 a favore di Intesa Sanpaolo, oltre al sequestro delle quote in Magenta Immobiliare dal 14 giugno 2007.