ItaliaOggi 9/4/2015, 9 aprile 2015
DIRITTO
& ROVESCIO –
Fredric Brandt, il medico che aveva scoperto le virtù (diciamo così) del Botox, in dermatologia, si è suicidato a 65 anni negli Stati Uniti, dove viveva. Aveva coltivato, per sé, oltre che per le innumerevoli pazienti (diciamo sempre così), la cura anti-rughe. Quindi la cura dell’eterna giovinezza, visto che le rughe, sul viso di chiunque, sono appunto il segno del tempo che passa. Il risultato di queste applicazioni del Botox era un viso liscio, prodotto però dal tiramento della pelle. I visi trattati, quindi, assomigliano a quelli dei piloti di F1 ripresi con la macchina da presa negli anni 30 (quando non c’erano i caschi avvolgenti) e oggi proiettati presso la Fondazione Cartier a Parigi. Avvicinandosi ai 300 all’ora, i visi dei piloti tendono a sfuggire verso le orecchie. Gli occhi si riducono a fessure. Come con il Botox. Chi lo usa, si priva del piacere di invecchiare a modo. E diventa un mascherone come le signore romane riprese dall’implacabile obiettivo di Umberto Pizzi. Orrori. Non come la madre piena di rughe del celebre ritratto di Boccioni.
ItaliaOggi 9/4/2015