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 2015  aprile 09 Giovedì calendario

CAIRO, 5 MILA PER GUIDARE LA7

Urbano Cairo si fa pagare appena 5 mila euro all’anno per il suo lavoro a La7, dove ricopre cariche non banali: presidente e editore di riferimento.
Può comunque permetterselo, dall’alto della sua complessiva remunerazione di 1.026.000 euro (stabile sul 2013) in qualità di presidente di Cairo communication e Cairo editore, e, soprattutto, grazie ai 15,4 mln di dividendi che si è intascato dall’esercizio 2014 del gruppo Cairo communication, che fanno 100 milioni di euro di dividendi tondi tondi versati sul suo conto corrente personale dal 2008.
L’amministratore delegato di Cairo communication, Uberto Fornara, ha visto, invece, il suo stipendio in calo del 10% rispetto al 2013: è a quota 705 mila euro, comprensivi di un bonus di 143 mila euro.
Anche Marco Pompignoli, direttore amministrazione, finanza e controllo del gruppo, ha dovuto, metaforicamente, stringere la cinghia, con un -28% a quota 655 mila euro, comprensivo di un bonus di 330 mila euro per il lavoro fatto sull’acquisto e messa in gestione del mix di frequenze tv sul digitale terrestre. Negli ultimi esercizi, in realtà, la remunerazione di Pompignoli è stata influenzata molto da operazioni straordinarie: pure nel 2013, infatti, aveva incassato 909 mila euro sulla scia, soprattutto, dei bonus premio per l’acquisizione di La7.
Gli altri dirigenti apicali di Cairo communication sono il direttore generale Giuseppe Ferrauto, poi Giuliano Cesari (direttore generale di Cairo pubblicità) e Marco Ghigliani, amministratore delegato di La7: complessivamente nel 2014 si sono spartiti 1.218.000 euro (+14,4% sul 2013).
Per completare il quadro sulle remunerazioni delle società editrici quotate in borsa (vedere anche ItaliaOggi di ieri), c’è il capitolo Sole-24 Ore.
Il gruppo controllato da Confidustria ha versato all’amministratore delegato Donatella Treu un ammontare 2014 pari a 578.462 euro, in crescita del 17% sui 495 mila euro del 2013. In realtà, però, il manager ha fatto un sacrificio non da poco, decidendo di passare a una retribuzione solo fissa, e rinunciando ai bonus Mbo e Long term. Tradotto in soldoni, la Treu in tre anni ha scelto di non percepire circa 800 mila euro, come segnale a fronte dei sacrifici chiesti ai dipendenti e nonostante i bonus fossero legati al miglioramento dei conti che comunque c’è stato. Lo stesso presidente del gruppo Sole-24 Ore, Benito Benedini, ha pubblicamente ringraziato Treu che «ha rinunciato di sua spontanea volontà al bonus 2012 e, contro il mio parere, anche a quello relativo al 2013 e si è ridotta l’emolumento del 10%. Inoltre, sul compenso triennale che le spettava per contratto, ha rinunciato al 40% dell’ammontare. Questa è la dimostrazione concreta di quanto le stia a cuore il nostro gruppo e la sua attenzione e sensibilità al periodo negativo che stiamo attraversando».
Meno problematiche, invece, in un gruppo editoriale patriarcale come Poligrafici editoriale. Il vicepresidente, amministratore delegato e editore Andrea Riffeser Monti conferma la remunerazione da 1,5 mln, così come la mamma, il presidente Maria Luisa Monti Riffeser, è stabile sui 513.500 euro. I figli di Andrea, Matteo e Sara, chiudono il 2014 con remunerazioni, rispettivamente, di 180 mila euro (stabile) e 141 mila euro (+8%).
Claudio Plazzotta, ItaliaOggi 9/4/2015