ItaliaOggi 8/4/2015, 8 aprile 2015
L’ARCA DI NOÈ DELLE SEMENTI
Un po’ come l’arca di Noè, che aveva lo scopo di preservare tutte le specie animali (oltre a quella umana) dal diluvio universale, esiste una riserva delle specie vegetali in Norvegia. L’obiettivo è mettere in salvo oltre 860 mila campioni che rappresentano l’intera biodiversità alimentare globale.
Il posto prescelto è la riserva di Svalbard, sull’isola di Spitzberg, in mezzo ai ghiacci.
Quindi grano, riso, miglio e parecchio altro: una moltitudine di semi. La necessità di conservare le risorse genetiche è emersa a partire dagli anni 1960 insieme alla rivoluzione verde: da allora, organismi nazionali e internazionali hanno cominciato a occuparsi della raccolta un po’ ovunque. La struttura norvegese è stata realizzata soltanto sette anni fa ed è formata da un tunnel lungo più di 120 metri che si incastra nella montagna. Il freddo ha la sua importanza ai fini della conservazione.
Secondo Marie Haga, responsabile di Gcdt (Global Crop Diversity Trust), un organismo che finanzia l’operazione, è fuori discussione l’utilità di questa iniziativa. Oggi, spiega, l’agricoltura utilizza un piccolo numero di varietà e gli Stati Uniti hanno perso il 90% delle loro risorse. Come la Cina, che ha smarrito gran parte di quanto veniva coltivato a metà del secolo scorso. E se è vero che nel mondo intero esistono circa 1.700 banche dei geni, è altrettanto vero che la qualità della conservazione non è omogenea, anche a causa del venir meno dei finanziamenti. Perciò Haga combatte per ottenere ogni anno i 34 milioni di dollari (31,4 mln euro) necessari a far funzionare la riserva norvegese.
ItaliaOggi 8/4/2015