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 2015  aprile 08 Mercoledì calendario

LA VERITÀ DESNUDA

[Intervista a Alex Belli] –
L’Isola dei famosi, decima edizione, è terminata. Hanno vinto le Donatella. Chi sono? Le gemelle Giulia e Silvia, cantanti che nel 2012 si esibirono sul palco di X Factor 6. Chi ne è uscito più malconcio? Più degli altri Rocco Siffredi. Entrato tutto muscoli e attributi, re incontestato dell’Italians do it better, ne è uscito con capigliatura alla Aldo Biscardi, smunto dai pianti liberatori, ripudiando una vita da pornodivo, addirittura tentato dalla castrazione.
Forse anche per questo il reality show condotto da Alessia Marcuzzi è stato un successo (a sorpresa). La media di ascolto delle otto puntate ha superato i 5 milioni di telespettatori, quasi il 24% di share. Dal sito web, app, twitter e sms, sono piovuti in trasmissione 1,8 milioni di televoti a puntata. Con un picco di 4 milioni nella finale. È quindi naturale che Canale 5 e tutte le reti Mediaset vivano adesso una sorta di amplificata sindrome post traumatica nella quale i naufraghi, finalmente davvero famosi, errano, spesso con parenti al seguito, confessandosi da ospiti di un talk show del mattino o del contenitore d’intrattenimento domenicale, dalla tribuna pomeridiana all’intervista doppia delle Iene.
Ma c’è una sola storia che dopo settimane regge ancora. Quella che ha per protagonista Alex Belli – famoso per aver interpretato tutti i giorni per sei anni Jacopo Castelli della soap Centovetrine (ora arrivata al capolinea) – e il suo matrimonio con la modella slovacca Katarina Raniakova. Lui, prima di varcare gli studi fotografici di Vanity Fair, ha sempre glissato con decisione su presunte relazioni extraconiugali. Ma è arrivato il momento di mettersi a nudo: «Solo la verità ti rende libero. E in queste settimane ho vissuto braccato, appesantito da storie che non appartengono più alla mia vita. Non voglio partecipare a un dibattito televisivo sul mio privato, ma è arrivato il momento di ammettere gli errori e spiegare perché nella dinamica della mia storia d’amore con Katarina non abbiano peso».

Come è iniziata tra voi?
«Sposati da due anni, stiamo insieme da oltre sette. Ci siamo conosciuti nello showroom di Roberto Cavalli, lavoravamo entrambi lì. Lei, una venere che quando le parlavi diventava rossa».
Che rapporto avete?
«Siamo andati a vivere insieme dopo poco, ma è sempre stato un delirio. Due modelli sempre in giro. Entrare nel cast di Centovetrine era anche un modo per bloccarsi in Italia, però in un albergo a Chivasso, per tutto l’anno».
Giovani, belli, spesso lontani...
«È chiaro che la fiducia viene a mancare, da parte di entrambi. Nel rapporto, più i momenti no che quelli sì. Però non c’è mai stato qualcuno che ci ha allontanato. Alla fine siamo noi i più importanti».
Niente figli, rapporto aperto, perché allora sposarsi?
«Per noi, non per giustificarci con qualcuno. Se non lo avessimo fatto come gesto simbolico di una ripartenza, forse ci saremmo lasciati».
A conti fatti l’Isola le ha dato più vantaggi in rinnovata popolarità o problemi per storie di corna?
«Niente ipocrisie: un reality così importante è un palcoscenico che tutti vogliono calcare. Certo, per nevrotici che vivono attaccati al telefonino, in preda alla frenesia lavorativa, staccare la spina è un trauma: dopo poco i tuoi fantasmi ti vengono a trovare. Il tempo delle riflessioni non è piacevole. Escono solo sbagli, la consapevolezza delle cose belle che sprechi, quante stronzate dici, pentimenti».
Ha qualcosa da dire a sua moglie?
«Non abbiamo segreti. Conosciamo i nostri sbagli. Sesso e famiglia sono cose che hanno pesi diversi nella nostra storia. Non è facile da capire, quando prevale la cultura della finta monogamia e del tradimento come tabù».
Racconta di una Katarina di ampie vedute. Durante lo show è andata in onda un’altra versione: per esempio la gelosia per la naufraga tutta curve Cristina Buccino.
«Una donna davvero preoccupata non avrebbe accettato lo scherzo. Lo hanno capito tutti che quando è sbarcata Cristina, sia io sia Rocco abbiamo pensato: finalmente una donna. Le altre, simpatiche, ma non si potevano guardare. Almeno ci siamo rifatti gli occhi».
Ha qualche rimpianto dell’Isola?
«Delusione per aver capito in ritardo che non gliene frega niente a nessuno se ti fai un mazzo per trovare cibo e partecipare alla sopravvivenza del gruppo. Conta soprattutto la lite in diretta del lunedì sera. Il pubblico vuole gossip e sangue».
Parliamo di Centovetrine. Dopo 15 anni la soap è sospesa, la carriera di attore al momento bloccata. Perché?
«Centovetrine costava poco nel complesso, ma troppo per la messa in onda giornaliera. Ora ci sono 70 puntate già girate chiuse in un limbo. Noi attori abbiamo fatto di tutto: tagli ai compensi e ci siamo pagati vitto e alberghi. D’altra parte il prodotto viene consegnato a Mediaset, che con grande onestà ha cercato una collocazione, ma sono tempi difficili per tutti».
È dispiaciuto?
«Certo. Ma ho sempre creduto che l’attore si debba considerare un eterno disoccupato. Piuttosto, il pubblico e un programma cult meritano un finale migliore».
Cosa ha imparato da questa esperienza?
«Quando mi hanno scelto mi hanno detto: “Preso, perché hai una bella faccia”. Questo è il peccato originale delle soap: sono quasi tutte inquadrature strette. Se i tuoi occhi parlano, può bastare così. Ma dietro c’è fatica: otto ore consecutive di recitazione, quaranta pagine al giorno da memorizzare, poco tempo per prepararsi, non hai un regista con cui confessarti, un direttore della fotografia che ti tira fuori un’immagine. Quando sul set arrivavano dei grandi attori, che per visibilità partecipavano per alcune puntate, rimanevano basiti dal ritmo. Però devo solo ringraziare per questa esperienza. Ho imparato tanto».
Stando al gossip ha trovato anche momenti di svago.
«Nulla che abbia avuto un senso».
Insomma, Alex: lei sua moglie l’ha tradita sì o no?
«Sì. Ma nel dire la verità, ripeto nel liberarmi di questa piccola cosa, che evidentemente appassiona così tanto, voglio spiegare che questo è già stato superato nel rapporto con Katarina».
Non sarà stato facile.
«Noi conosciamo le nostre colpe, ci siamo sempre assunti le responsabilità in modo limpido. Quante coppie che si mostrano perfette possono dire altrettanto? Quante hanno saputo trarre forza dal perdonarsi? Questa è la nostra storia: una cosa immensa, un valore che ci unisce, che ci ha fatto superare momenti duri, anche tragici, e che ci farà costruire una famiglia sincera».
Niente sensi di colpa?
«Solo per le tante cose che ancora non ho fatto per lei. Per non aver saputo dimostrare nel modo giusto il mio amore. Ci siamo scelti, non potremmo vivere insieme altrimenti».