Franco Bechis, Libero 4/4/2015, 4 aprile 2015
QUELLO CHE D’ALEMA NASCONDE SUL VINO
Prima versione di Massimo D’Alema sul «vino gate» emerso nell’inchiesta della procura di Napoli sulla coop rossa Cpl Concordia e la metanizzazione di Ischia: «Se i pm vogliono acquisire agli atti una buona guida enologica scopriranno che i nostri spumanti sono segnalati tra i migliori, ed è notorio che in occasione delle festività le aziende ne acquistano in quantità per regalarli. Li abbiamo venduti e fatturati, concedendo la possibilità di pagare quattro mesi dopo: siamo noi che abbiamo fatto il favore alla cooperativa, non viceversa». Seconda versione, fornita pochi giorni dopo dal presidente della Fondazione Italianieuropei in una improvvisata conferenza stampa a Bari: «Gli acquisti del vino sono avvenuti nel corso di due anni, non in una convention del Pd, sono stati regolarmente fatturati e sono avvenuti in prossimità delle festività, evidentemente per fare regali come fanno molte imprese». In realtà gli acquisti del vino di D’Alema sono avvenuti nell’arco di 11 mesi, e le forniture sono state tre: una nel novembre 2013, una nell’aprile 2014 e una nell’ottobre 2014. Complessivamente sono state vendute 1000 bottiglie di spumante Nerosè a 14.600 euro, con un prezzo a bottiglia scontato del 16,5% rispetto a quello effettuato al dettaglio (14,6 invece di 17,5 euro), e 1000 bottiglie del rosso Sfide per 7.900 euro, con uno sconto di circa il 20% rispetto al prezzo al dettaglio di 9,5 euro. Forse qualche regalo di Natale è stato pure fatto dalla Cpl Concordia, che era l’acquirente. D’Alema però sapeva benissimo che gran parte di quelle bottiglie erano rimaste sul groppone della coop rossa. E lo sapeva perché le ha viste improvvisamente apparire davanti a sè - sia lo spumante che il vino rosso da lui prodotto, ad Ischia sabato 10 maggio 2014. Perché su quel week end al mare D’Alema non l’ha raccontata proprio giusta. Il lobbista ufficiale della coop rossa, Francesco Simone, da marzo 2014 stava cercando di combinare un week end ischitano di D’Alema per farlo apparire a fianco del sindaco di Ischia - quello arrestato, Giusi Ferrandino, che in quel momento era candidato del Pd alle europee. La presenza di D’Alema, nella regia della Cpl Concordia, serviva ad allargare l’appoggio a Ferrandino da parte dei militanti del partito: il sindaco infatti era diventato troppo renziano, e non tutti gli elettori sembravano gradire. Per portare D’Alema ad Ischia Simone si dà un gran da fare, raccordandosi con i vertici della coop. Cerca la segretaria di D’Alema - Virginia - alla Fondazione Italianieuropei e propone di acquistare 500 copie del libro Non solo euro scritto dal lìder Maximo, da presentare ad Ischia. Poi cerca la moglie di D’Alema, Linda Giuva, per unire a quella manifestazione anche la presentazione dei vini: quelli già acquistati dalla Coop. Giro di telefonate per scegliere il week end giusto (un’altra segretaria di D’Alema, tale Daniela, rimanda alla moglie perché è lei che gestisce i week end), e alla fine si trova quello giusto: 10 e 11 maggio 2014. Il sabato presentazione dei vini all’Hotel Le Querce della famiglia Ferrandino, e la domenica mattina presentazione del libro a Palazzo Reale alla presenza del sindaco Ferrandino e di Anna Fermo, coordinatrice ischitana del Pd. La manifestazione è inserita nei programmi per la campagna elettorale delle europee. D’Alema arriva effettivamente il sabato mattina ad Ischia con il traghetto: vanno a prenderlo il lobbista e il presidente della Cpl Concordia, che lì c’entrerebbe come i cavoli a merenda, non fosse quello che ha autorizzato i pagamenti per acquistare sia i vini che il libro. Il pomeriggio degustazione dei vini nell’hotel di famiglia: il sindaco convoca per l’occasione imprenditori, ristoratori e albergatori dell’isola. Alla fine il vino viene regalato a tutti davanti a un D’Alema in vena di sorrisi e occupato a brindare con lo stesso sindaco, con il barman dell’hotel e con gli ospiti-uomini e donne. Anche la moglie Linda si dà da fare e brinda e degusta con gli ospiti. Le foto ricordo sono ancora oggi presenti a quella data sul profilo Facebook dell’albergo. Difficile che non sapesse D’Alema la provenienza di quel vino magicamente apparso nella due giorni politica di Ferrandino. Di sicuro sapeva di non averlo offerto lui.