Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  aprile 04 Sabato calendario

MODELLE

La Francia dice basta alle modelle-scheletro e all’esaltazione della magrezza eccessiva, in nome della difesa della salute fisica e psicologica di giovani e giovanissime. L’Assemblea nazionale ha approvato ieri un emendamento alla riforma del sistema sanitario che prevede il divieto per le agenzie di modelle di far sfilare in Francia ragazze troppo sottopeso. Ieri l’altro era arrivato il via libera a un altro emendamento, proposto anche questo dal deputato socialista Olivier Veran, che vieta «l’esaltazione della magrezza eccessiva», mirato soprattutto ad arginare la diffusione dei siti web pro-anoressia. Il governo plaude alla decisione, ma le agenzie di casting sono già sul piede di guerra. Il testo prevede che le agenzie siano obbligate a provare, con un certificato siglato da un medico del lavoro abilitato, che le ragazze che ingaggiano per defilèe e servizi fotografici abbiano un indice di massa corporea (Bmi) superiore alla soglia di denutrizione, fissata a 18 dal ministero della Sanità francese. Per chi non rispettasse l’obbligo, è prevista una un’ammenda fino a 75 mila euro e fino a 6 mesi di prigione. Il secondo emendamento prevede l’introduzione di un reato di «promozione della magrezza eccessiva», con lo scopo di vietare tutti quei siti internet detti «pro-ana», che fanno l’apologia dell’anoressia. L’iniziativa ha raccolto il plauso del ministro della Sanità Marisol Touraine: «Anche le ragazze del mondo della moda devono mangiare». Critiche invece le agenzie francesi di casting, secondo cui una misura simile spingerà stilisti e riviste a rivolgersi ad agenzie straniere. «Ucciderà le agenzie di moda francesi» commenta a Le Figaro il segretario generale del sindacato di settore, Isabelle Saint-Felix.