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 2015  aprile 07 Martedì calendario

Come voterebbero gli immigrati in Italia • Il Kenya bombarda i terroristi somali • In Turchia social network oscurati • Il capo della Total fu ucciso? • È morto Giovanni Berlinguer • Il mercato del latte materno Immigrati Un sondaggio della Fondazione Leone Moressa voleva misurare le idee politiche di cinque milioni di immigrati stranieri in Italia

Come voterebbero gli immigrati in Italia • Il Kenya bombarda i terroristi somali • In Turchia social network oscurati • Il capo della Total fu ucciso? • È morto Giovanni Berlinguer • Il mercato del latte materno Immigrati Un sondaggio della Fondazione Leone Moressa voleva misurare le idee politiche di cinque milioni di immigrati stranieri in Italia. Solo il 22,3% dà fiducia ai politici, però il 75,9% voterebbe alle elezioni. I più interessati al voto sono gli uomini, ultraquarantenni, africani (81%) e asiatici (88%). Tra chi si asterrebbe, invece, la maggioranza (69,2%) indica come motivo principale la sfiducia nei politici, ritenuti «tutti uguali». Il più apprezzato è Sergio Mattarella, con un consenso pari al 70,4%. Alto il voto anche per il premier Renzi (piace al 59,3% degli immigrati). Maurizio Landini al 38,9%. Beppe Grillo è gradito dal 29,6%. Alfano si ferma al 25,9%. Agli ultimi posti Giorgia Meloni (18,2%) e Silvio Berlusconi (14,8%). Ultimo Matteo Salvini che, nonostante le sue campagne antiimmigrati, ottiene la fiducia del 13% degli stranieri. Quanto ai Paesi d’origine, gli africani preferiscono il presidente della Repubblica e Matteo Renzi. Landini spopola tra i latinoamericani, Grillo va forte tra gli asiatici. I leader di centrodestra piacciono per lo più alle donne. Alfano e Berlusconi vengono preferiti dagli over 40, mentre Salvini e la Meloni conquistano i giovani. Gli immigrati continuano a preferire la sinistra (38,9%), il 35,2% si dice di centro e oltre un quarto (25,9%) si considera di destra. Tra i partiti domina la scena il Pd di Renzi, con il 43,7% delle preferenze. In seconda posizione, il Movimento 5 Stelle (18,8%), che precede Forza Italia (10,9%). Si avvicina alla soglia del 10% l’Ncd. Oltre il 9% sceglie Sel, mentre in coda ci sono Fratelli d’Italia (4,6%) e Lega Nord (2,8%) (Polchi, Rep). Kenya L’aviazione del Kenya, reagendo all’attacco al campus di Garissa in cui sono morte 148 persone, ha lanciato diversi raid aerei nella regione di Gedo, in Somalia, bombardando campi d’addestramento dei militanti islamisti Shebab. I caccia hanno sganciato bombe su Gondodowe e Ismail, località dove la fazione ha diverse dozzine di elementi. Insieme ai raid, il governo ha annunciato la preparazione di una lista contenente i nomi dei cittadini kenyoti sospettati di essersi uniti agli insorti islamisti. La polizia ha confermato che tra gli assalitori c’era Abdirahim Abdullahi, ex bancario e figlio di un esponente politico locale. Sempre grande fermento sugli altri teatri jihadisti. In Nigeria, miliziani di Boko Haram si sono travestiti da predicatori ed hanno ucciso una cinquantina di persone in un villaggio. In Siria 300 curdi sono stati sequestrati ad un posto di blocco nei pressi di Idlib. Gli uomini si stavano recando ad Aleppo a bordo di alcuni bus per ritirare gli stipendi quando un gruppo di guerriglieri li ha bloccati (sono stati liberati qualche ora più tardi). Turchia In Turchia, con un blocco di qualche ora imposto dal governo, Twitter e Facebook sono stati obbligati a rimuovere tutte le immagini del sequestro del procuratore Mehmet Selim Kiraz in balia dei brigatisti del Dhkp-C (Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo). Resta bloccato, invece, YouTube, colpito dal medesimo provvedimento dell’Autorità amministrativa delle telecomunicazioni, che ha chiuso l’accesso anche ad altri 160 siti. In serata l’ultimatum è stato esteso a Google che aveva tempo fino all’1 e 30 locali per rimuovere le foto. Total Si sta diffondendo il sospetto che non fu un incidente quello in cui morì a Mosca Christophe de Margerie, capo della Total, il 20 ottobre 2014 (vedi Fior da Fiore del 22 ottobre 2014). Alle 23.57 di quella sera il jet privato comincia a prendere velocità per decollare dall’aeroporto di Vnukovo, a Mosca. Nello spazio di 10 secondi il pilota si accorge che c’è una macchina spazzaneve in mezzo alla pista: accelera per cercare di alzarsi in tempo, il jet decolla ma l’ala destra urta contro il mezzo, s’incendia e finisce il volo 300 metri più in là. Viene subito portato in tribunale, davanti alle telecamere, l’uomo ritenuto responsabile del disastro: Vladimir Martynenko, il conducente dello spazzaneve, che avrebbe sbagliato manovra e lasciato il mezzo in pista, proprio nella traiettoria del decollo, perché ubriaco. poco prima di morire Margerie la sera del 20 ottobre aveva pronunciato un vibrante discorso contro le sanzioni alla Russia e a favore dell’eterna amicizia con Mosca. Prima dell’era Margerie, Total si approvvigionava al 30% in Europa, nei giacimenti del Mare del Nord; con lui quel livello è sceso al 17%, mentre gli affari con la Russia sono passati dall’1% di 10 anni fa al 9% del 2013 ed erano destinati ad aumentare ancora, grazie anche allo stretto rapporto personale con il presidente Putin. A qualcuno è venuto subito in mente il caso Mattei, il petroliere italiano morto in un incidente aereo dopo avere condotto una politica altrettanto indipendente. Ora i sospetti vengono espressi con chiarezza da Patrick Vervelle, marito dell’hostess che era a bordo dell’aereo privato di de Margerie: «È quasi mezzanotte. Che ci fanno tre macchine spazzaneve in pista a mezzanotte quando in quei giorni a Mosca c’erano da 2 a 5 centimetri di neve? Quella sera non nevicava, la pista era bagnata dalla pioggia». «Martynenko sa benissimo che non può attraversare la pista senza autorizzazione. Apparentemente, non chiede niente a nessuno. Si piazza in mezzo, si ferma». Ma non resta a bordo. Gira la chiave, spegne i fari e scende dal mezzo, lasciando sollevato verso l’alto il tubo di scappamento telescopico. Si allontana ma pochi istanti dopo il disastro lo ritrovano a bordo pista. «Il conducente ha detto che si era perduto ma quella sera non c’era nebbia, e ha lavorato all’aeroporto di Vnukovo per 10 anni», dice Vervelle. La tesi è che i suoi comportamenti bizzarri siano dipesi dall’alcol, aveva solo 0,6 grammi di alcol nel sangue (Montefiori, Cds). Berlinguer È morto a Roma a 90 anni Giovanni Berlinguer, fratello di Enrico Berlinguer. Il Campidoglio ieri dalle 18 è rimasto aperto per ospitare il suo feretro, accolto dal sindaco Ignazio Marino e da Walter Veltroni. La camera ardente sarà aperta anche oggi dalle 8 e fino alle 20 e domani alle 10 sarà l’Università La Sapienza ad ospitare il funerale del suo docente di Medicina sociale. Latte/1 Nel 2012 in Italia 975 madri hanno donato agli ospedali 9.448 litri del loro latte per darlo ai bimbi che nascono prematuri. All’estero, invece, si vende: in Gran Bretagna, acquistato online, può arrivare anche a 100 euro a litro. Circa 55mila mamme nei paesi anglosassoni vendono il loro latte su internet: quasi 40mila in più rispetto alla ricerca condotta tre anni fa. Ma secondo lo studio di “Pediatrics”, quasi sempre viene mescolato con latte bovino: in alcune bottigliette, il latte di mucca è quasi la metà. Inoltre il 72% delle bottigliette conteneva batteri, in 3 casi su 100 perfino salmonella (Dusi, Rep). Latte/2 Il latte materno, molto ricercato dai culturisti, convinti che aiuti a sviluppare la muscolatura (ibidem).