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 2015  aprile 05 Domenica calendario

SESSO E SAX, A BROADWAY LA DOPPIA ANIMA DI BILL CLINTON

Sax & sex. Allo Stage 4 New World Stages di Broadway torna protagonista il 42esimo presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton. Dalla cui autobiografia del 2004, My Life , dove scrive di aver vissuto «vite parallele», Paul e Michael Hodge hanno tratto spunto per Clinton the Musical ( debutto il 9 aprile; regia di Dan Knechtges), parodia irriverente e guascona sul primo presidente della generazione dei baby boomer. Lo show è incentrato sulla «doppia anima» di Clinton: i l maturo e carismatico «WJ» (iniziali di William Jefferson, vero nome di Bill, interpretato da Tom Galantich) e il divertente e spericolato «Billy» (incarnato da Duke Lafoon), che suona il sax alla nazione in uno show televisivo.
Immaginando che le due personalità abbiano caratteri distinti, il musical segue (i due) Clinton e la first Lady Hillary (Kerry Butler) nei momenti salienti degli otto anni di mandato presidenziale (1993-2001). Sottolineando ironicamente come gli americani ancora oggi ricordino, più che il lungo periodo di pace e prosperità economica vissuto sotto l’amministrazione Clinton, l’impeachment dopo lo scandalo Lewinsky, quel «Sexgate» da cui il Senato poi lo assolse.
Premiato come Miglior nuovo musical al Fringe di Edimburgo nel 2012, in scena per tre sole repliche al King’s Head Theatre di Londra nel 2013, presentato al New York Musical Theatre Festival lo scorso anno — una sola performance andata sold out e accolta con entusiasmo da pubblico e critica —, il musical, spiega Paul Hodge «è nato dall’idea che mi è venuta dopo aver visto con mio padre una replica di Keating! , uno show sull’ex premier australiano Paul Keating».
Al termine della performance, «papà disse che secondo lui i politici non erano un buon soggetto per uno spettacolo. Tranne, forse, Bill Clinton. Lo scandalo Lewinsky — prosegue Hodge — ha una parte fondamentale nel musical. Il suo personaggio è stato ripensato dopo l’intervista rilasciata dall’ex stagista della Casa Bianca a Vanity Fair , dove ha ricordato a tutti “di essere una persona e non, come per anni sono stata trattata, una barzelletta”».
Con i suoi 46 anni al momento dell’elezione, Clinton, il terzo presidente Usa più giovane di sempre, ha segnato profondamente la cultura pop. A partire da I colori della vittoria (1998), il film di Mike Nichols incentrato su un candidato democratico alla presidenza, uomo del sud, donnaiolo, bugiardo, fascinoso, perennemente coinvolto in scandali sessuali, a quello televisivo per Hbo, I due presidenti (2010), in cui il regista Richard Loncraine racconta i «rapporti speciali» tra Blair e Bill Clinton.