Aldo Grasso, Corriere della Sera 5/4/2015, 5 aprile 2015
PADIGLIONE ITALIA L’ADDIO E LE ACCUSE: L’ULTIMA POESIA DI LADY BONDI
Quando vivi accanto a un poeta, un po’ poeta diventi. È toccato a Manuela Repetti dettare l’addio a Forza Italia: ha parlato del suo destino (suo e del compagno poeta Sandro Bondi) come di un salto nel buio, intingendo le parole nel calamaio del disamore.
Tutti a dire che se anche Bondi abbandona, significa che la fine di FI incalza, che se a lasciare Berlusconi è un uomo che ha visto in lui il Redentore, allora è tragedia politica. In realtà, a ispirare il distacco è stata Manuela, stufa che il suo Sandro non conti più niente, delusa che un poeta di corte sia stato soppiantato da una coorte di guardie del corpo pronte a fare il vuoto attorno.
Silvio vorrebbe imporre loro il silenzio (il silenzio a un poeta!), ma i due gli rinfacciano i linciaggi patiti, rivendicano la lealtà mostrata, condannano la miseria morale in cui è caduta FI. Manuela e Sandro non sono Claire e Frank Underwood di House of Cards , non sono una di quelle che negli Usa chiamano power couple , coppia di potere. Condividono piuttosto un mutuo patto a cui sono fortemente legati: un esercizio del potere spalmato di amore e cortese determinazione (basti pensare al Bondi ministro dei Beni culturali: l’ex moglie, insegnante, spedita a New York con un incarico al consolato, il figlio e l’ex marito di Manuela gratificati di un contratto d’area ministeriale).
Adesso, oplà!, il salto nel buio. E il buio, direbbe il poeta, è solo il racconto del vuoto.