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 2015  aprile 04 Sabato calendario

NON È PIÙ TEMPO DI PICCOLI IL TENNIS IN MANO AI GIGANTI

In un mondo popolato di orchi, David Ferrer si sente uno hobbit. E per niente ottimista sull’avvenire della sua razza tennistica. «Credo che in futuro vedremo solo giocatori alti un metro e 90, comunque più di un metro e 80. Quelli come me, attorno all’uno e 75, si estingueranno. C’è stata un’evoluzione fisica nel tennis, perché oggi conta colpire la palla in maniera violenta. Guardate Djokovic...». Ovvero l’uomo che lo ha eliminato nei quarti del Masters 1000 di Miami; o se preferite il numero 1 del mondo che vanta misure e qualità (elasticità e resistenza) ideali per il power tennis di oggi: 1 metro e 88 di altezza per 81 chili, il tutto «gluten free». Un corpo da salamandra governato da una mente rapace. Nel 1973, quando il computer sputò la prima classifica dell’era moderna la media di altezza dei primi 10 era di 179 centimetri. Oggi è di 187, e se non ci fossero due «nanetti» come il n.7 Ferrer e il n. 5 Key Nishikori (1,78) – che a Miami è stato sconfitto dai 208 centimetri e dalla bombe di servizio di John Isner – si arriverebbe abbondantemente sopra l’uno e novanta. La media di altezza dei quattro semifinalisti di Miami – Djokovic, Isner, Murray e Berdych – centra forse il bersaglio statistico dei prossimi 10-15 anni: 195 centimetri.
GLI STUDI CONFERMANO
«Ferrer ha sicuramente ragione – spiega Carlo Rossi, docente del corso di tennis nella facoltà di Scienze Motorie all’Università degli Studi di Milano – perché per correre dietro alle “bombe” che sparano oggi i suoi colleghi un atleta di 1,75 deve pesare al massimo 70 chili. E allora perde in potenza rispetto a chi ha 10 chili in più». Addio insomma ai Rosewall (174 cm), ai Laver (173) ma anche a Santoro, che a inizio Millennio faceva impazzire un omaccione come Marat Safin, o al formato tascabile dei due fratelli Rochus (164 cm di media), capaci di intagliare grandi colpi con piccoli strumenti umani. Persino Borg (1,80) e quell’energumeno di Connors (1,78) oggi sarebbero fuori scala. «Una tesi di laurea che abbiamo pubblicato dimostra che a livello mondiale l’altezza dei tennisti è superiore a quella della popolazione “normale” in media di 10 cm per gli uomini e di 12 per le donne», spiega Rossi. «Attenti però a considerare l’altezza un parametro assoluto. Fra anni ’80 e ’90 i tennisti erano anche più alti di adesso. Il campione del futuro non arriverà a 2 metri e 20: per questo sport sarebbero troppi, limiterebbero la mobilità. Diciamo che se avesse più testa, uno come Jerzy Janowicz – 203 cm per 91 kg, n.14 Atp nel 2013 quando arrivò in semifinale a Wimbledon – si avvicinerebbe all’identikit del tennista ideale: lui però in campo ha l’agilità di un playmaker». Un Djokovic con qualche centimetro, e chilo, in più.
LE DONNE E LA CRESCITA
E le ragazze? «In campo femminile c’è più margine di crescita. Sotto l’1,78 una ragazza non ha una “finestra” sufficiente per il servizio, e per le donne conta ancora di più il rapporto peso-potenza». Il fisico da velina non paga: «Maria Sharapova (1,88 per 59 kg) è paradossalmente troppo magra, mentre Serena Williams che – diciamolo – è sovrappeso, anche se tonica (1,75 per 70 kg), può sviluppare più potenza. Non a caso è la numero 1 del mondo. Diciamo che un giusto equilibrio è quello di Caroline Wozniacki (1,77 per 63 kg)». Fotografi e specialisti di gossip concordano entusiasti.
Stefano Semeraro, La Stampa 4/4/2015