Lorenzo Boratto, La Stampa 4/4/2015, 4 aprile 2015
BULLI, UN PAPÀ RICORRE CONTRO LE SOSPENSIONI
Un ricorso contro la sospensione di uno dei ragazzi, tante prese di posizione: telefonate, mail, post su Facebook e Twitter a favore della decisione del liceo scientifico. A Cuneo la notizia ha creato scompiglio. Fa discutere. Più che dell’episodio avvenuto in gita, della difesa a oltranza di alcuni genitori che ha innescato tante reazioni. In totale sono 14 i minorenni sospesi: da 3 a 15 giorni, alcuni hanno 4 in condotta, altri 5. I fatti risalgono a un mese fa. La classe era in gita a Roma.
È l’ultima sera, in una camera d’albergo il gruppo si accanisce su un compagno semincosciente e ubriaco. Una ragazza riprende la scena, durata diversi minuti, e c’è chi prende anche il cellulare della vittima e filma. Pochi giorni dopo il video gira su Whatsapp. Presto esce dai confini della classe. I genitori della vittima si rivolgono al liceo e la dirigente scolastica chiede tempo. In 10 giorni si raccolgono video e testimonianze, ci sono verbali (secretati dalla scuola), vengono sentiti i ragazzi, il prof che li accompagnava. Si confrontano anche i genitori: scuse reciproche, giustificazioni. Ma c’è chi tra i genitori non accetta la punizione per i figli (commisurate alla gravità del comportamento). Il padre di uno dei ragazzi ha presentato ricorso.
Una donna telefona alla redazione di Cuneo de La Stampa. Spiega: «Sono amica di alcune delle mamme dei ragazzi sospesi. Non era violenza, non era bullismo, ma uno scherzo, forse pesante. Sbagliato punire severamente una ragazzata. Rischiano di perdere l’anno». La discussione è anche sui social network, con la notizia rimbalzata su tv e web. Sondaggi, opinioni, commenti.
E Cuneo si schiera con la scuola: «Sanzioni giuste». Anche il dibattito in rete è a favore della scuola. Un sondaggio on line de La Stampa ieri ha superato quota 17 mila voti: per il 96% «sanzioni giuste». Resta un gruppo di genitori per cui è «esagerato». Uno studente, rappresentante della scuola, dice: «Tutti sanno poco. Tanti commenti e poche certezze». La dirigente del liceo Germana Muscolo ieri non era raggiungibile. Aveva detto: «Fatto grave, che i ragazzi definivano scherzo senza rendersi conto che tale non era. E questo è inaccettabile. Abbiamo capito che servivano provvedimenti per dare un segnale, per far capire i limiti, le regole, il contesto. A scuola ci siamo fatti domande: come si divertono tra loro? Abbiamo gli strumenti per capirli?». La preside rassicura: il 4 in condotta sulla «pagella intermedia» di marzo potrebbe non comportare la bocciatura a fine anno; il video non ha avuto diffusione pubblica sui social network e non ci sono stati risvolti legali. Per adesso. Il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Cuneo e Vercelli, Giuseppe Bordonaro ha chiesto una relazione alla scuola: «Concordo con i provvedimenti presi».
L’assessore regionale all’Istruzione, Gianna Pentenero: «La scuola ha reagito in modo corretto: sanzioni necessarie, giusto avviare una riflessione. Si reagisce con regole e senso di responsabilità. La Regione ha una convenzione con il forum del volontariato: c’è un centro per fare attività per i ragazzi sospesi». Alcuni dirigenti delle superiori cittadine hanno iniziato una riflessione sui viaggi di istruzione, pensando anche di bloccarli. Franca Giordano, assessore di Cuneo alla scuola (per 8 anni Provveditore): «D’accordo con il liceo. Una sanzione esemplare. Le gite? Capisco le perplessità, con ragazzi che si rendono sempre più imprevedibili».
Lorenzo Boratto, La Stampa 4/4/2015