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 2015  aprile 03 Venerdì calendario

DA WANDA A MISTER BEE, LA SCALATA DEL DIAVOLO HA GLI OCCHI A MANDORLA

Come nel gioco del telefono senza fili: non sai mai quanto (e se) corrisponda al vero ciò che ti arriva all’orecchio. Il problema è che in questo caso si parla della cessione del Milan, e quindi c’è poco da giocare. Nelle prossime settimane usciranno altre indiscrezioni e altre smentite (sebbene quella di ieri non sia uscita ufficialmente da Fininvest, come nelle altre occasioni), ma intanto possiamo ripercorrere ciò che è successo fino ad ora e i personaggi che sono stati accostati al Milan.
STRATEGIA Fra i primi nomi c’è senz’altro quello di Wang Jianlin, che è il presidente di Wanda Group, la più grande impresa immobiliare della Cina. Negli ultimi tempi Jianlin si è distinto in ambito sportivo soprattutto per due cose: ha comprato il 20% dell’Atletico Madrid e ha acquistato Infront, società che gestisce contenuti sportivi e in particolar modo sovrintende il marketing e lo sponsoring del Milan. Poi il suo nome è finito sotto traccia, mentre è salito alla ribalta Bee Taechaubol, broker thailandese che ha già incontrato Berlusconi due volte e con cui ha firmato un protocollo di intesa non vincolante per acquisire il 30% delle quote (valore sui 250-300 milioni), con successivo step al 51%. Taechaubol rappresenta imprenditori che arrivano da diversi paesi (Cina compresa), ma il Milan ha ritenuto di non averlo come interlocutore unico. Sia per una evidente strategia di mercato, sia perché la fama che accompagna Mr. Bee in patria non sembra delle più fulgide. Taechaubol è uno che ama viaggiare sul filo del rasoio nelle operazioni di Borsa, alcuni colleghi imprenditori lo reputano un personaggio finto. Fra le aziende che fanno a capo lui c’è la Eic, colosso dell’elettronica; la Thai Prime, di cui è a.d.; e poi i diritti per l’Asia del Global Legends Series di Cannavaro.
SMENTITA Una volta appurate le intenzioni di Mr. Bee, è tornata in scena la Cina. Dapprima col nome di Poe Qui Ying Wansuo, ovvero Mr. Pink, imprenditore di cui sul web sono circolate anche alcune foto assieme a Silvio nel salotto di Arcore (e nelle stesse foto sarebbe presente anche Richard Lee). Infine è stata la volta di Zong Qinghou, presidente di Wahaha, gigante delle bevande, che ieri ha smentito: «Non abbiamo alcuna intenzione di entrare nel calcio e non abbiamo avuto alcun contatto col Milan». Smentite che a questo punto della faccenda devono essere comunque sempre prese con le dovute cautele. Di certo la Cina pare il paese maggiormente coinvolto. Un’operazione dietro cui ci sarebbe l’avallo diretto del governo di Pechino, che vorrebbe costruire un movimento calcistico importante e vede l’Italia come terra di opportunità. Massimi sistemi.