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 2015  aprile 03 Venerdì calendario

Notizie tratte da: Marino Niola, Homo dieteticus. Viaggio nelle tribù alimentari, il Mulino Bologna 2015

Notizie tratte da: Marino Niola, Homo dieteticus. Viaggio nelle tribù alimentari, il Mulino Bologna 2015.

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«Risalgono ad alcuni dipinti religiosi del XIV secolo le prime scene di dannazione in cui gli obesi vagano per l’Inferno, condannati allo yogurt e alle insalate». [Woody Allen, Così mangiò Zaratustra]

«Meno quattrini si hanno meno si è disposti a spenderli in cibo sano». [George Orwell]

«Nel corso degli ultimi 15 giorni sono stato a dieta; quanto ho perso? 15 giorni». [Mark Twain, Autobiografia]

«Io ho un mio personale concetto di dieta: evito rigorosamente tutti i cibi che non mi piacciono». [Milan Kundera, Amori ridicoli]

«Colui che mangia non disprezzi chi non mangia; chi non mangia, non giudichi male chi mangia». [San Paolo, Lettera ai Romani]

I carusi siciliani e gli scugnizzi napoletani se ne dicevano di tutti i colori usando slogan culinari. I vesuviani così chiamavano i siciliani: mangiamaccheroni. Questo perché, fino al Settecento, la pasta non era tra i cibi prediletti dai partenopei.

«Il cibo sia la tua medicina e la tua medicina sia il cibo». [Giuramento di Ippocrate]

Pratiche mostruose, per Ippocrate, quelle di Erodico verso i suoi pazienti. Li costringeva a fare jogging anche con la febbre, li sfiancava con incontri di lotta e li estenuava con bagni di vapore che li prosciugavano. Magri e scattanti ma spesso agonizzanti. [Ippocrate, Epidemie]

«L’arte medica nel mondo antico», scrive Foucault, «avrebbe avuto la funzione primaria di fornire ai malati il tipo di dieta più adatto alla loro patologia».

Platone considera la gastrimargia, la follia del ventre, un crimine contro la Repubblica. Un disordine alimentare che diventa indizio certo di un carattere antisociale e di un egoismo bulimico.

Platone confronta il filovegetariano Socrate con il carnivoro Glaucone, ovviamente, tra i due è il primo ad avere la meglio. [Platone, Repubblica]

Per Platone copule e crapule, «etère e manicaretti», erano tra i molti nemici per la Repubblica.

Per gli ateniesi, dell’età di Pericle, c’erano due tipi di medici: «quelli per servi, che impongono ricette e ordinano regimi come dogmi indiscutibili, e quelli per uomini liberi, che dialogano e negoziano le prescrizioni con il paziente, lo informano circa le conseguenze dei suoi comportamenti e, al più, cercano di persuaderlo a condurre una vita adatta alle sue condizioni psicofisiche».

Gli appetiti sregolati, per gli antichi, erano tipici dei bruti e delle bestie. Polifemo mangia come un maiale e beve fino a ubriacarsi. Le grandi abbuffate sono un comportamento antisociale. L’etimologia della parola bulimia non può che confermarlo, deriva infatti da bous, «bue», e limos, «fame».

Erisittone, dopo aver deliberatamente abbattuto un bosco sacro, è punito dalla dea Demetra a una fame smodata.
Il condannato re della Tessaglia divora, letteralmente, tutti gli averi di famiglia. Vende la figlia in cambio di cibo e alla fine, per placare questa sua bulimia, è costretto a mangiare se stesso.

Per Tertulliano, il moralista di Cartagine, il digiuno era un passaporto per la vita eterna. «Più facilmente entrerà attraverso la porta stretta della salvezza la carne più esile; resusciterà più velocemente una carne più leggera, durerà più a lungo nella sepoltura una carne più secca». «I corpi superslim», aggiunge Niola, «passano più agevolmente per la porta del Paradiso, che è notoriamente stretta come la cruna di un ago».

Il corpo per Doroteo, uno dei Padri egiziani del deserto che abbandonò la città per vivere in solitudine, era una zavorra cui disfarsi: «Il corpo mi uccide, io lo uccido».

«Il corpo dei ragazzi, quando crescono, diventa più alto se il cibo è limitato: lo spirito vitale sale infatti rapido per la crescita, se non viene bloccato dal molto cibo il buon procedere del respiro». [Clemente Alessandrino]

Il Signore ammise Elia in cielo con tutto il corpo, tanto drastico e miracoloso fu l’effetto del suo digiuno. Il profeta «viveva la vita celeste nel corpo e in terra mostrava come fosse la vita celeste».

Quaranta. Pitagora, alla vigilia del suo percorso sapienziale di pensatore-guaritore in Egitto, resta digiuno per quaranta giorni. Cifra tonda anche per Mosè, prima di ricevere le Tavole della legge, per Gesù nel deserto e per San Francesco prima di dettare la frugale regola del suo ordine.

La magrezza scheletrica degli stiliti, gli asceti cristiani che a partire dal V secolo scelsero di vivere sugli stylos, colonne molto alte, era sempre esposta agli sguardi delle folle. La loro rinuncia alla vita per loro era una specie di teatro dell’astinenza.

Quella dell’asceta cristiano Simeone lo Stilita fu un’Anorexia mirabilis, per quaranta giorni non mangiò e non bevve nulla. Poi venne ritrovato riverso, senza respiro e incapace di muoversi. Il regista Luis Buñuel, per Simon del deserto, si ispira proprio a lui. [Messico, 1964]

Il protagonista del racconto Un Digiunatore, di Franz Kafka, è un artista della fame che, rimasto senza il suo pubblico, non trova più alcuna ragione per praticare la sua arte, il digiuno appunto. [Ein Hungerkünstler, 1922]

Femminismo. Le ragazze dell’Inghilterra vittoriana digiunavano per contestare l’ordine patriarcale. «Una sorta di femminismo alimentare che svuota letteralmente il loro corpo della sua “femminilità”, lo desessualizza, per renderlo inadatto alle funzioni e alle mansioni cui sarebbe destinato».

Il santo monaco Zosimo stenta a riconoscere Maria Egiziaca, la santa che si era autocondannata a vivere nel deserto privandosi di tutto, cibo e vestiti inclusi. È mentre i due pregano che la santa prende a levitare nell’aria: «Leggera e senza peso dopo aver letteralmente annichilito il suo corpo».

Nessuno vide mai il secondo Patriarca di Costantinopoli, Giovanni Crisostomo, mangiare o bere.

Il nostro è il tempo del post-pane. Nella civiltà del benessere non si vive di solo pane, ma di: panini, soffiate, coppiette, michette, ciriole, grissini, crostini, tarallini, cracker, schiacciate, pancarré, panbrioche, crocchiarelle, brezel, bagel, sfoglie, gallette.

I Boskoi sono quegli asceti «erbivori» di area siriana e
palestinese che disprezzano ogni forma di sensualità e di sessualità. Mangiano brucando direttamente dalla terra e le donne, per scongiurare gli appetiti e i desideri, si mascolinizzano rasandosi a zero e vestendosi da uomini.
I merluzzi sono gli unici animali che hanno il cuore nel ventre.

Ebrei. «Nel Medioevo nasce lo stereotipo dell’ebreo obeso, discendente diretto del ricco Epulone evangelico». [Lc 16, 19-31]

Diabete. Nell’Ottocento si fa strada l’idea di una «diversità innata della fisiologia ebraica. Da peccatore a corpo malato. Nasce la nuova convenzione rappresentativa della “razza diabetica”».

John Harvey Kellogg, quello dei corn flakes per intenderci, oltre ad essere un fervente religioso era paladino dell’astinenza sessuale.

Diete cristiane. Uno dei tanti a ideare un programma dimagrante ispirato direttamente alla Bibbia è stato il pastore Shedd. Per lui gli obesi sono dei peccatori e la preghiera è il loro anoressizzante. [Charlie W. Shedd, Pray Your Weight Away («Prega per ridurre il peso»), 1957)]

Il 6% dei nostri connazionali è vegetariano. A prediligere la “proteina non violenta” sono soprattutto le donne alfabetizzate. [Eurispes]

Nel Medioevo molti conventi avevano due cucine per non confondere il puro con l’impuro. In quella grande preparavano le verdure mentre in quella piccola le proteine animali.

Pitagora. Fino all’Ottocento i regimi privi di carne erano detti «pitagorici». Pitagora, seguace di Orfeo, sfuggiva ad ogni contatto con macellai e cacciatori. «Non solo e non tanto perché ritenuti cattivi, ma perché considerati immondi, portatori di una contaminazione pericolosa, di una fatale impurità».

Porfirio contestava l’idea ebraico-cristiana per cui Dio ha creato esseri viventi a due e quattro zampe unicamente per darle in pasto al bipede parlante. [Porfirio, Astinenza dagli animali]

Il vegetarianesimo dei priscillianisti, per Sant’Agostino, faceva litigare. Nel suo libro Sulle eresie imputa proprio alla diversificazione della abitudini alimentari dei coniugi le frequenti liti familiari e le separazioni. [Movimento ascetico fondato da Priscilliano di Avila nella Spagna del IV secolo che attribuisce la creazione di ogni specie di carne non al Dio buono ma agli angeli ribelli]

I vegansexuals rifiutano partner carnivori in nome del cruelty-free sex (sesso non violento).

Quei soldati che nel Medioevo erano disertori o codardi venivano condannati a un regime alimentare vegetariano.

Ghandi. Il padre della non violenza lascia il suo paese e va a studiare legge in Inghilterra. Ha vent’anni quando giura alla madre che non avrebbe mai mangiato carne e che non avrebbe mai bevuto alcol. In realtà, il Mahatma è solo dopo aver letto the Ethics of Diet di Howard Williams che si converte anima e corpo al credo erbivoro. Il motto di questa religione laica, il vegetarianesimo, è: “Umanità, giustizia, compassione”.

Ghandi. C’è stato un momento in cui Ghandi si persuase che solo con una dieta carnea gli indiani avrebbero avuto la forza di mandar via gli inglesi. Gli esperimenti carnivori del giovane Mahatma avevano una duplice ragione: sfidare la tradizione indù e l’imperialismo britannico. [Erica Joy Mannucci, La cena di Pitagora]

Per Plutarco l’amore per gli animali educa gli uomini alla pietà verso gli altri uomini.

I guardiani della torre di Londra, a partire dal Seicento, sono detti beefaters o «mangiatori di manzo». I custodi della stabilità dell’Impero britannico pare che venissero salariati con un’imponente razione di carne giornaliera.

Nella mecca thailandese del turismo sessuale internazionale, Phuket, ogni anno per almeno tre giorni autoctoni e turisti si astengono dai piaceri della carne. Cioè niente sesso e solo verdure.

Negli Stati Uniti l’ortoressia è tra le prime cause di fallimento matrimoniale. [Da orthos, che in greco significa «giusto» e orexis che significa «appetito»]

In Italia su 3 milioni di persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare il 15% è fatto di ortoressici. (Ministero della Salute)

Il 15% degli atleti è a rischio ortoressia. (Orthorexia Nervosa: A frequent Eating Dosordered Behavior in Athletes, Dipartimento di Scienze della Salute all’Università Magna Grecia di Catanzaro)

L’obesità per Cesare Lombroso, uno dei padri dell’antropologia moderna, era alla stregua di una tara fisiognomica, nonché alla base di disturbi comportamentali di tipo criminale.

L’Imc, ovvero l’Indice di massa corporea, nonostante sia un parametro formulato sui corpi degli europei ha la pretesa di funzionare da indice universale. Quando l’Oms nel 1998 cambia i criteri per calcolarlo in una sola notte il numero degli obesi in Oriente quasi raddoppia, passando da 1.000.000.000 a 1.700.000.000. L’effetto di questa variazione fa sì che a rientrare nel novero dei ciccioni siano persino Tom Cruise e Mel Gibson.

Le persone troppo grasse, dice il medico americano Leonard Williams, sono egoiste per il loro imporci lo spettacolo indecente della loro taglia oversize. [Obesity, Humphrey Milford Oxford University Press, 1926]

La «globesità» è quell’epidemia a stelle e strisce che fa aumentare il girovita del mondo.

Il «Big Mac attack» è l’attrazione fatale esercitata dal panino con la M.

Attualmente al mondo ci sono 500 milioni di obesi e oltre un miliardo e mezzo oscilla tra sovrappeso e obesità conclamata. [Studio apparso su «The Lancet» nel 2011, firmato tra gli altri da Mariel M. Funicane]

Entro il 2030 il 60% della popolazione mondiale, vale a dire 3 miliardi e mezzo di persone, sarà oversize.

In Italia, secondo i dati raccolti dall’Istituto superiore di Sanità, il 32% degli adulti risulta in sovrappeso, l’11% ha un Imc che si avvicina all’obesità, mentre l’1% rientra nei parametri della patologia vera e propria.

A produrre cambiamenti demografici e socioeconomici su grande scala ci penserà la Nutrition Transition o transizione nutrizionale. Questo succede perché l’umanità abbandona i regimi tradizionali e approda verso nuovi modelli di consumo. (Barry Popkin, professore di nutrizione globale all’Università del North Carolina)

Ai contadini delle regioni agrarie del Mediterraneo al momento della morte, accuratamente nascosto sotto l’abito, veniva messo un cuscino sulla pancia. Belli grassi, nell’altra vita, sarebbero passati per dei veri signori.

Il primo a interessarsi alle dismisure, alle figure con proporzioni non canoniche, è stato un architetto. Leon Battista Alberti si inventa il definitor, uno strumento per lo studio morfologico tridimensionale del corpo umano. Anticipando di alcuni secoli le tecniche biostereometriche tridimensionali che oggi servono per le misurazioni dinamiche del corpo.

Il pittore e incisore Albrecht Dürer, in un capitolo dei suoi Quattro libri sulla proporzione umana, incomincia a interessarsi anche delle asimmetrie, così diverse da quelle ereditate dall’arte classica. E con la portula optica, un ingegnoso dispositivo che proietta le immagini su una superficie attraverso un foro sottilissimo, misura la differenza tra normalità e anormalità. I corpi sproporzionati insomma, come quelli troppo grassi o troppo magri.

La salute sul piatto della bilancia. È il 1614 quando Santorio Santorio, l’autore del De statica medicina, inventa il pesapersone. Anche se oggi ci sembra scontato sapere a quanti chili corrispondiamo fino ai primi del Novecento quasi nessuno montava sulla bilancia.

Il Regno di Tonga, in Polinesia, è nota anche come l’isola dalle grandi cosce. Dagli anni Sessanta a oggi la durata della vita si è abbassata drasticamente, causa malattie cardiovascolari e diabete, passando dagli 85 anni di allora agli attuali 70 per le donne e 71 per gli uomini.

Paleodiete. Gli eschimesi non hanno le carie. Questo dato empirico è bastato all’etnologo Vilhjalmur Stefansson per formulare, nel 1946, la stone age diet o «dieta dell’età della pietra». Le ragioni storico-simboliche del suo credo nutrizionale ¬- preagricolo, iperproteico e iperlipidico - hanno fondamento nella Bibbia. Il faraone, offrendo a Giuseppe e ai suoi fratelli il meglio dell’Egitto, dice: «E mangerete il grasso della terra». [Genesi (45, 17-18)]

Km 0. I nostri antenati dell’età della pietra sono gli inventori della filiera corta: cacciagione e pescato erano rigorosamente del giorno.

Frankenburger. Il Frankenburger, prodotto integralmente in laboratorio dagli scienziati dell’Università di Maastricht, è il Frankenstein della carne. La prima polpetta artificiale ha come ingrediente principe le cellule staminali prelevate dal muscolo di un bovino. Mecenate dell’esperimento è il cofondatore di Google, Sergey Brin.

I lavoratori con taglia forte a parità di competenze con i normopeso, secondo una recente ricerca svedese, guadagnano il 18% in meno.

Il 93% dei responsabili delle risorse umane ammette di essere influenzato dalla taglia degli aspiranti che vanno a selezionare. (Size Acceptance Movement)

Gli antichi chef, per il Padre della Chiesa Clemente, erano delle figure sinistre. Gli istigatori al peccato di gola consumavano la vita tra mortai e pestelli. E oggi i dispensatori dei piaceri alimentari come le star televisive Gordon Ramsey, Jamie Oliver, Joe Bastianich e Carlo Cracco sono degli autentici sex symbol. [Elspeth Probyn, Carnal Appetites: Foodsexidentities]

I borghesi sono diversi dagli aristocratici perché non possono contare sulla potenza del sangue.

Il loro tempo e le loro energie sono tutti rivolti al corpo e all’efficienza individuale. «La “cultura del proprio corpo” diventa un aspetto della civiltà borghese che non a caso si caratterizza per aver inventato una serie di teorie e tecniche della salute».

Il mercato dei prodotti a marchio religioso registra un boom con un aumento della domanda del 15% annuo, per un valore complessivo di oltre 200 miliardi di dollari. C’è chi lo fa, ma sono in pochi, per ragioni di appartenenza religiosa in senso stretto, chi perché li ritiene di qualità superiore, chi perché pensa che facciano bene alla salute e chi, infine, per ragioni di sostenibilità. (Governo canadese)