Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  aprile 02 Giovedì calendario

NUMERO 1 «È

tanto che gioco a tennis, sì, sono un veterano. Torno sempre indietro, alla fanciullezza, ai primi tempi della carriera, ai sogni di diventare numero 1. Non ho garanzie. Essere dove sono mi ha richiesto tanto, duro, lavoro. E ancor di più me ne chiede per restarci» (Novak Djokovic).

SOLO «Ho vinto tante gare, ma la prima con la Ferrari è molto, molto speciale. Domenica notte ho voluto festeggiare coi meccanici e ho anche detto loro: grazie mille, ma io voglio essere uno di voi. Né più, né meno. Io sono parte della squadra e anche se in pista sono da solo, so che in realtà non lo sono mai» (Sebastian Vettel).

SCELTE «Quando sono andato via la prima volta dalla Ferrari ero davanti a una scelta di vita, perché la mia figlia più grande doveva passare alle scuole medie e avrebbe significato restare a Maranello altri 11 anni. Così tornai indietro» (James Allison, direttore tecnico della Ferrari, considerato l’uomo chiave della rinascita della Rossa).

PROBLEMI «Da un anno ho problemi all’avambraccio destro. Lo scorso anno mi sono anche operato, ma il problema non si è risolto. Ho viaggiato tanto proprio per cercare di guarire e disputare questa stagione al cento per cento. Il GP del Qatar mi ha confermato che non sarà così. Non posso competere al massimo delle mie possibilità. E questo è tutto quello che posso dire per il momento» (Dani Pedrosa).

CONTROLLO «Io che mi sono fatto operare per lo stesso problema, posso dire che è una delle cose più brutte e dolorose che possono succedere a un pilota. Non riesci a guidare ed è pericoloso, ti toglie il pieno controllo della guida. Mi spiace per Dani, spero trovi una soluzione» (Andrea Dovizioso).

PIETRE «In acqua alcuni giorni sono belli come i diamanti, altri sono come le pietre. Oggi voglio una vita felice, voglio essere un buon padre e fare bene le cose. Sono orgoglioso di me stesso, ho avuto coraggio di affrontare i problemi e grazie al nuoto mi sto ritrovando: non ho grandi aspettative» (Grant Hackett, 7 medagli olimpiche, tornato a nuotare a 34 anni).

ANSIA «Forse ho troppa voglia di far bene, e gioco con molto nervosismo e molta ansia, specialmente nei momenti importanti del match. In campo mi sento più stanco del normale e non ho la solita fiducia. Ho bisogno di un po’ di calma e di pazienza. Devo rilassarmi» (i problemi di Rafa Nadal).