varie, 2 aprile 2015
BELLO «All’etichetta di “bello e dannato” ci ho fatto l’abitudine, da giovane ci soffrivo, ma i luoghi comuni e l’invidia ci saranno sempre, così come le chiacchiere della gente
BELLO «All’etichetta di “bello e dannato” ci ho fatto l’abitudine, da giovane ci soffrivo, ma i luoghi comuni e l’invidia ci saranno sempre, così come le chiacchiere della gente. L’unico modo per smentire tutto è il campo. Purtroppo ultimamente non ne ho avuto l’opportunità. Ma c’è solo una cosa certa: giocando da titolare, in doppia cifra sono sempre andato» (Marco Borriello). MIGLIORE «Per contrastare gli attaccanti della Serie A tecnica e velocità non bastano e sto lavorando sul piano fisico. La Lazio mi sta dando la possibilità di evolvermi e sono molto contento di come stanno andando le cose. Mi sento molto più completo. Sto diventando un difensore migliore» (il difensore olandese Stefan de Vrij). STRUTTURA «Che soddisfazione per un tecnico nel vedere suoi ragazzi che decollano: quando li alleni non immagini se potranno o meno arrivare così in là, però ci speri. A vederlo così noti prima la struttura, da lui ti aspetti anzitutto gol come quello contro l’Inghilterra, ma in realtà Pellé è un attaccante tecnico, che sa anche legare il gioco, non solo far salire la squadra» (Beppe Iachini, che ha allenato cinque anni fa l’attaccante alla Samp). LEADER «Faccio parte di un gruppo, ma cerco di assumermi le mie responsabilità. E credo che nel nostro spogliatoio ci sia un bel nucleo di italiani da cui ripartire. Tutti insieme possiamo essere leader. Questo è il momento in cui dobbiamo assumerci le responsabilità» (Andrea Poli). BAGAGLI «Se Manchester, Chelsea o non so chi altro mi dovessero volere, dovrebbero parlare con l’Inter. Se l’Inter vorrà cedermi, farò i bagagli e andrò. Altrimenti resterò all’Inter perché io e la mia famiglia stiamo benissimo qui» (Mauro Icardi). TRANQUILLO «Io e Roberto ci conoscevamo già. Ma lui sembra un altro rispetto a quando giocavamo insieme: più consapevole, più tranquillo» (Javier Zanetti parlando di Mancini). ALLARME «Mi sento ancora un giocatore, so come ragionano: un calciatore non ti inganna. Ascolto i problemi, cerco di risolverli. Solo quando la situazione è da... allarme dico: “Ehi Roby, qui sta a te…” Ma nel resto io non potrò mai sostituirmi a lui» (Sylvinho, vice di Mancini all’Inter). COLPEVOLI «La vicenda del Parma mi amareggia. Tutti colpevoli. Ripartire dalla serie D non è un dramma, l’importante è non cercare persone che promettono soldi facili» (Arrigo Sacchi).