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 2015  aprile 01 Mercoledì calendario

VECCHIO/1

«Io sono pro Italia: città belle come da noi non ci sono, un clima come il nostro non c’è. Peccato che quando ci saranno gli stadi nuovi sarò troppo vecchio, ma un giorno la A tornerà a essere il torneo più bello del mondo. Se Roma, Napoli e Firenze facessero impianti nuovi, diventerebbero bolge in cui sarebbe difficile giocare» (Graziano Pellé).

VECCHIO/2 «Il più grande errore che può fare un ex giocatore è insegnare ciò che ha imparato. Il calcio cambia. Quello di 5 anni fa è già vecchio» (Gian Piero Gasperini).

MADRE «Non sono uno che parla spesso della mia vita privata, ma ho passato momenti brutti, sono arrivato poco concentrato in campo. E per questo chiedo. Se avete ancora una madre, provate a pensare se avesse avuto un infarto a 9 mila chilometri di distanza. Se per voi questo non è un problema, significa che non avete amore per la donna che vi ha donato la vita» (Juan Jesus).

MANGIARE «Cosa ci è mancato finora? La voglia di “mangiarsi gli avversari”. Siamo stati poco cattivi in tutti i reparti. E questo in A si paga. Ai compagni più giovani dico di giocare con la testa giusta, senza non si va da nessuna parte». (Modibo Diakitè, difensore del Cagliari).

INVASIONI «Noi spagnoli stiamo invadendo la Serie A. In passato i calciatori spagnoli avevano paura del calcio italiano. Troppa tattica, troppe tensioni. Ora è diverso. Ed è merito anche del calcio proposto dalla Fiorentina di Montella» (Joaquin).

MATRICOLA «Questo è il mio miglior momento in carriera, mai stato così forte. Ma non significa che l’inserimento ai Bulls sia stato indolore. All’inizio qui era tutto difficile: sei quello nuovo, devi guadagnarti i minuti. So di essere una matricola, lo capisco, sapevo che sarebbe stato così. E’ stato un grosso adattamento. Non penso a quanto gioco, ma a come gioco» (il montenegrino Nikola Mirotic, rivelazione dei Chicago Bulls e dell’Nba).

FAMOSISSIMA «Com’è Federica Pellegrini? Normalissima e famosissima, una prima donna che fuori dall’acqua è costretta a gestire l’assedio ma dentro è tranquilla. Non è una che se la tira ma è molto esigente e cerca sempre il massimo da se stessa e quando non va bene s’arrabbia molto, segno di professionalità: s’arrabbia ancora perché vuole vincere ancora» (Gianluca Maglia, che si allena a Verona insieme alla Pellegrini e a Magnini).