Francesca Frediani, D, la Repubblica 28/3/2015, 28 marzo 2015
VERDETTO FINALE
Ora una data c’è: è prevista infatti il 28 maggio la sentenza dell’Affaire Bettencourt. Il caso umano-giudiziario che dal 2007 appassiona la Francia e non solo: per il Guardian una grande soap opera contemporanea, per il New York Times «la Downton Abbey francese».
Al centro della scena c’è Liliane Bettencourt, 92enne ereditiera L’Oréal che – secondo le parole del suo tutore – «vive ormai in un altro mondo»: colpita dall’Alzheimer, praticamente reclusa nella splendida casa di Neuilly-sur-Seine. A rispondere dell’accusa di “abuso di fragilità” sono in cinque: il fotografo François-Marie Banier, consigliere che negli anni Liliane ha ricoperto di denaro e opere d’arte per più di un miliardo di dollari; Patrice de Maistre, l’ex gestore della sua fortuna; il fidanzato di Banier, Martin d’Orgeval; Carlos Vejarano, amministratore di alcune proprietà di Bettencourt; Jean-Michel Normand, il notaio che redasse il testamento con cui Bettencourt estrometteva dall’eredità l’unica figlia, Françoise Bettencourt-Meyers (dalla quale tutto è partito).
Il processo principale (ce ne sono infatti altri 4 “collaterali”) arriverà a sentenza nel tribunale di Bordeaux, dove i faldoni sono stati trasferiti da Parigi per silenziare un clamore mediatico in cui è finito di tutto: un’isola delle Seychelles, la campagna elettorale di Nicolas Sarkozy, la mamma di Vanessa Paradis. La procura di Bordeaux ha chiesto di stralciare le posizioni di altre 5 persone in un primo tempo coinvolte: fra questi l’ex ministro Eric Woerth e l’ex infermiere Alain Thurin, che tentò il suicidio alla vigilia del processo. Figlia unica di Eugène Schueller, chimico fondatore del colosso della cosmesi, vedova del politico André Bettencourt, la “povera piccola ragazza ricca” come la chiamano i francesi (orfana di madre a 5 anni, cominciò a lavorare nei laboratori di papà a 15) ha una fortuna di 41 miliardi di dollari (Forbes). E finché è apparsa in pubblico, con la sua forma fisica, è stata anche la migliore testimonial dello slogan di famiglia: «Perché io valgo».