Luca Beatrice, Il Giornale 29/3/2015, 29 marzo 2015
IL BORSINO DELL’ARTE
È una delle figure mitiche dell’arte contemporanea; già solo la sua biografia meriterebbe di essere romanzata. Basti pensare che nel 1966 partì dalla Manciuria (dove era nato nel 1940) per attraversare mezzo mondo e arrivare in Italia, a Milano, un anno dopo. Hidetoshi Nagasawa ha così legato la propria storia all’unione di oriente e occidente, mettendo insieme la lievità con la forma, la sintesi con l’eleganza. Un artista molto amato, soprattutto qui da noi: nel 1968 tiene la sua prima personale a Milano, nel ’72 è alla Biennale di Venezia, in seguito ha lavorato con alcune tra le più importanti gallerie italiane, da Toselli a Stein, dall’Attico a Sperone. Stabilisce un lungo sodalizio con Luciano Fabro, collega dell’Arte Povera, e con la critica Jole De Sanna per il progetto Casa degli Artisti, interrottosi nel 2007 con la scomparsa dei suoi sodali. Nel ’92 partecipa a Documenta di Kassel e nel ’93 torna a Venezia con una sala personale, nel frattempo acquisisce consensi anche in Giappone e negli Stati Uniti. Il lavoro di Nagasawa si può definire un incrocio tra scultura, installazione e opera da parete. Pur avendo avuto sempre una posizione solida sul mercato, assistiamo oggi a un interessante rilancio anche in chiave internazionale. In queste settimane la nuova galleria di Renata Fabbri in via Stoppani a Milano presenta i nuovi lavori concepiti tra 2014 e inizio 2015 nella personale Sette Anelli curata da Federico Sardella. Qui ci sono tutti i materiali cari all’artista manciuriano: marmo, legno, rame e carta. Il titolo della mostra proviene dalla grande scultura in marmo bianco di Carrara e legno che costa 250mila euro, un’opera dove le forze invisibili della materia si fanno presenza attraverso l’impiego di strutture lievi, giustapposte in modo elementare per ribadire l’idea di tensione immateriale, naturale e minima che sta alla base di ogni accadimento e di ogni forma. I lavori in carta e rame, in cui magistralmente convivono elementi diversi, scendono di prezzo, da 50 a 20mila euro. Si tratta certamente di un valore stabile che sembra trovare ottime risposte nel collezionismo attuale.