Valeria Arnaldi, Il Messaggero 29/3/2015, 29 marzo 2015
SPARA AL CONGRESSO DELLE TOGHE, ARRESTATO
IL CASO
ROMA Ha raggiunto il teatro a bordo di una vecchia Suzuki rossa, priva del lunotto. Si è fermato dietro una delle auto di scorta ai magistrati e ha sparato il primo colpo. Poi, ha iniziato a muoversi, esplodendo il secondo. Dopo una ventina di metri, è stato bloccato dalla scorta del ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Attimi di panico, ieri pomeriggio, a Reggio Calabria, davanti al teatro Cilea, dove si stava svolgendo il congresso di Magistratura Democratica, alla presenza del ministro. Un uomo ha sparato lungo la strada principale, Corso Garibaldi. L’azione si è conclusa in pochi istanti, sufficienti però a spaventare chi ha riconosciuto i colpi. Quanti erano in prossimità del teatro, hanno udito lo sparo e poi le sirene. Pochi hanno capito di cosa si trattasse.
Ancora meno i rumori percepiti in sala, dove le attività sono andate avanti senza interruzioni. «Abbiamo capito dopo che erano spari - dice Orlando - e ci hanno detto che si trattava di una persona squilibrata, un poveraccio che hanno trovato anche in condizioni di alterazione mentale». Rimane il giallo, su cui ora indagano polizia e carabinieri.
L’IDENTITÀ A sparare è stato Fausto Bortolotti, 61 anni, nato a Cene, in provincia di Bergamo, residente a Ventimiglia. E se le forze dell’ordine, in un primo momento, hanno minimizzato reputando l’atto il gesto di uno squilibrato, l’identificazione ha aperto nuove piste di indagine. Bortolotti ha precedenti per furto e danneggiamento. Potrebbe essere stato il ministro l’obiettivo dell’azione, forse per una sorta di risentimento verso la giustizia dovuto a questioni personali. L’annunciata presenza di Orlando a Reggio Calabria potrebbe aver spinto l’uomo a mettersi in viaggio per compiere il suo atto dimostrativo.
È nella sua vita personale che si cercano elementi per comprendere le ragioni del gesto. Fermato in stato di ebbrezza, Bortolotti non ha opposto resistenza ed è stato portato alla caserma del Comando provinciale dei Carabinieri. La pistola, una calibro 7,65 detenuta e portata illegalmente, è stata recuperata: quattro i colpi nel caricatore, uno in canna. Gli artificieri hanno provveduto ad ispezionare la macchina.
Proprio dall’auto arriverebbero i primi elementi per ricostruire la personalità del fermato. Si sospetta che Bortolotti negli ultimi giorni abbia vissuto al suo interno. Rimane dunque da capire cosa lo abbia spinto a sparare. E come sia riuscito ad arrivare armato in una delle vie principali delle città.
LE REAZIONI«Grazie alle forze dell’ordine che hanno fermato l’uomo - commenta Orlando - non tanto per la mia incolumità quanto per la sicurezza delle altre persone visto che gli spari sono avvenuti in una strada in pieno centro». «Qualunque sia stato il movente - ha dichiarato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che ha contattato Orlando - è stato un gesto gravissimo che non sarà sottovalutato". La convalida dell’arresto, per spari in luogo pubblico e detenzione illegale d’arma, è attesa per domani.