varie, 29 marzo 2015
CONTROINDICAZIONI
«David ha una controindicazione: quando ce l’hai in squadra, non puoi più farne a meno» (Vincenzo Montella parlando di Pizarro).
ORIUNDI «La polemica sugli oriundi? Io non avevo detto niente a Mancini, una polemica inutile. Rispetto le opinioni di tutti, non credo che chi è contrario cambierà idea dopo il mio gol, ma d’altra parte ci sono tanti favorevoli. Non mi sembra il caso di litigare ancora» (Eder dopo il gol di sabato contro la Bulgaria).
CASA «Al momento giusto parlerò con Galliani. Ma il Santos è la mia casa. Se sono tornato a esibirmi a certi livelli lo devo a Dio, alla mia famiglia e ai giocatori del Santos» (Robinho parlando del suo futuro).
DOLORE «È stato un anno duro, ho zoppicato ogni partita e allenamento, ma ho giocato tutte le partite. Non ero preoccupato per l’assenza del gol, ma per il dolore alla caviglia. Non giocavo bene e tutti mi massacravano. Volevo anche operarmi, ma ho resistito e i risultati mi hanno dato ragione. Se non sto al 100% non posso fare bene, non sono Messi» (Rodrigo Palacio).
GUSTO «Per battere la Mercedes, non basta copiare, bisogna inventarsi qualcosa di speciale. C’è molta strada da fare, ma ho fiducia. Quando alla fine torneremo sul podio, proveremo più gusto» (Fernando Alonso e i problemi della sua McLaren).
RAGAZZINO «Se guardo indietro vedo un ragazzino che è riuscito a realizzare un sogno. Sono partito con la passione di mio padre Giordano, ho fatto esperienze bellissime, perché ho avuto la fortuna di guidare tutte le moto: 2 tempi, quattro, le 800 le 1000. Tante, bellissime» (Loris Capirossi).
TUNNEL «Quando è tempo di gare, io vivo in un tunnel. E più tardi ci entro e peggio è per il weekend. Il tunnel è il mondo disegnato intorno a me. Entro in pista e ho riferimenti che so essere positivi e che mi faranno andare forte. Se mancano, qualcosa non funziona» (Andrea Iannone).
TRANQUILLO «Qui si vive bene, c’è molta tranquillità. Qui non ho la discoteca sotto casa o il locale che fa casino fino a tardi e questa cosa mi piace. Sono una persona che ama la tranquillità e amo stare in casa con la mia famiglia, mia moglie Lenka e nostra figlia Alesia. Sono momenti che mi servono per ricaricare le batterie ed ora che iniziano i playoff avremo tutti bisogno di essere al massimo» (Martin Nemec, opposto slovacco di Trento).