lui. gra., La Stampa 28/3/2015, 28 marzo 2015
ORA SI APRE LA BATTAGLIA LEGALE RISARCIMENTI FINO A 320 MILIONI
La tragedia dell’A-320 avrà una serie di strascichi, anche legali. I parenti delle vittime non provano solo dolore ma anche rabbia, e vogliono che qualcuno sia condannato a pagare un costo (in termini di immagine e di denaro). Rivolgono questa rabbia non soltanto al co-pilota che ha provocato il disastro ma anche alla Germanwings che lo ha messo ai comandi, forse con negligenza rispetto alle esigenze della sicurezza. Sarà l’inchiesta a stabilire a chi vanno addossate le colpe, poi le richieste di risarcimento seguiranno. Ma fin d’ora, sulla base delle informazioni sommarie che si hanno a disposizione, sembra difficile che la Germanwings o la capogruppo Lufthansa - o meglio, le loro compagnie di assicurazione - possano sottrarsi del tutto a un risarcimento. Secondo gli esperti interpellati dai giornali tedeschi, la holding e la controllata alla fine dovranno rispondere in solido, per ogni vittima, per una cifra compresa tra diverse decine e diverse centinaia di migliaia di euro.
Al momento il conto parziale degli esperti supera i 34 milioni di euro, ma potrebbe arrivare a 320 milioni se la responsabilità venisse addossata al suicidio del pilota. La compagnia aerea in base alla Convenzione di Montreal del 1999 ha l’obbligo di risarcire per le vittime 100 mila diritti speciali di prelievo, pari a circa 145.000 euro a persona: considerato che sull’A-320 della Germanwings sono morti tutti i 144 passeggeri, si arriva a una prima fattura di 21 milioni di euro di indennizzi, come scrive «Le Monde».
La perdita dell’Airbus
Allianz, che è la capofila delle compagnie che assistono Lufthansa sul fronte assicurativo, ha già versato alla compagnia mercoledì (24 ore dopo il dramma) 6 milioni di euro per la perdita dell’A-320. A questo si aggiungono i costi per l’assistenza ai parenti delle vittime che è stata avviata fin da subito: Lufthansa ha fatto sapere di aver già messo a disposizione dei parenti delle vittime fino a 50 mila euro a passeggero come prima risorsa finanziaria per superare questi mesi di difficoltà. Mettendo quindi in conto una cifra fino a 7,2 milioni per i 144 passeggeri.
Le cause dei famigliari
A questo si aggiunge l’incognita delle cause legali che i familiari delle vittime potranno avviare nei confronti della compagnia o dell’assicuratore. Nel caso in cui alla fine delle indagini si dovesse arrivare a stabilire che la responsabilità è del suicidio del pilota, secondo un esperto dello studio londinese Stewarts Law, la compagnia aerea sarebbe responsabile per 320 milioni di euro.
lui. gra., La Stampa 28/3/2015