La Stampa 27/3/2015, 27 marzo 2015
NUOVO!!!!
Strangolata in casa da un’altra donna
A scatenare il delitto è stata la gelosia
Soffocata dopo una lite per motivi sentimentali da un’altra donna. La vittima si chiamava Patrizia Attruia, 48 anni e sarebbe morta così, ieri mattina, a Ravello, a pochi passi dal famoso santuario sulla Costiera Amalfitana , dove si era trasferita dopo la fine del suo matrimonio. La donna fermata è V.D., 49 anni che la ospitava insieme con il convivente di Patrizia, entrambi in precarie condizioni economiche. Patrizia Attruia, 48enne, è stata trovata morta dal suo compagno, Giuseppe Lima, di 50 anni che ha immediatamente chiamato i carabinieri. Si seguono varie piste, ma quella principale appare essere legata a questioni sentimentali.
Il velo di mistero, dunque, dopo le prime ore dal ritrovamento del cadavere, sembra in parte essersi squarciato con il fermo della Dipino, ma i carabinieri indagano per ricostruire il contesto entro il quale è maturato il delitto e le effettive responsabilità nella morte della donna. Attruia, originaria di Castellammare di Stabia e residente a Scafati in provincia di Salerno, si era trasferita da qualche anno nel comune della Costiera Amalfitana. Conviveva con Lima, di Ravello. La coppia per problemi economici viveva nello stabile in via San Cosma dove è stato trovato il corpo, ospite di V. D. la quale, rimasta sola dopo la morte della madre adottiva, aveva deciso di aiutare i due che, prima di allora, vivevano in un alloggio di fortuna. Ma secondo le voci di paese, in realtà il motivo di tanta disponibilità sarebbe da ricercare in un marcato interesse sentimentale verso l’uomo. É stata proprio V.D. ad essere subito fermata dai militari che, nel corso della giornata, hanno sentito varie persone, facendo un po’ alla volta luce sul contesto nel quale si è potuto sviluppare e consumare il delitto.
Ad indagare i carabinieri della Compagnia di Amalfi diretti dal capitano Alberto Sabba, mentre i rilievi sono stati a cura della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo di Salerno. Un quadro più chiaro si avrà con il prosieguo delle indagini ma, secondo il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier, «a distanza di alcune ore dal delitto, sono cominciate a circolare alcune voci su possibili motivi passionali alla base della vicenda». «La vittima -ricorda il primo cittadino - era una signora tranquilla che non ha mai destato problemi di alcun genere. La donna si era integrata perfettamente nella comunità ravellese. L’unico problema che poteva avere era dipeso dal fatto che lavorava saltuariamente. Anche il convivente, divorziato e con figli avuti dalla precedente relazione, è sempre apparso come un lavoratore tranquillo che si arrangia a fare il coltivatore e il giardiniere per alcune ville e terreni della zona».
[a.e.p.]
Le indagini sono affidate ai carabinieri
Soffocata dopo una lite per motivi sentimentali da un’altra donna. La vittima si chiamava Patrizia Attruia, 48 anni e sarebbe morta così, ieri mattina, a Ravello, a pochi passi dal famoso santuario sulla Costiera Amalfitana , dove si era trasferita dopo la fine del suo matrimonio. La donna fermata è V.D., 49 anni che la ospitava insieme con il convivente di Patrizia, entrambi in precarie condizioni economiche. Patrizia Attruia, 48enne, è stata trovata morta dal suo compagno, Giuseppe Lima, di 50 anni che ha immediatamente chiamato i carabinieri. Si seguono varie piste, ma quella principale appare essere legata a questioni sentimentali.
Il velo di mistero, dunque, dopo le prime ore dal ritrovamento del cadavere, sembra in parte essersi squarciato con il fermo della Dipino, ma i carabinieri indagano per ricostruire il contesto entro il quale è maturato il delitto e le effettive responsabilità nella morte della donna. Attruia, originaria di Castellammare di Stabia e residente a Scafati in provincia di Salerno, si era trasferita da qualche anno nel comune della Costiera Amalfitana. Conviveva con Lima, di Ravello. La coppia per problemi economici viveva nello stabile in via San Cosma dove è stato trovato il corpo, ospite di V. D. la quale, rimasta sola dopo la morte della madre adottiva, aveva deciso di aiutare i due che, prima di allora, vivevano in un alloggio di fortuna. Ma secondo le voci di paese, in realtà il motivo di tanta disponibilità sarebbe da ricercare in un marcato interesse sentimentale verso l’uomo. É stata proprio V.D. ad essere subito fermata dai militari che, nel corso della giornata, hanno sentito varie persone, facendo un po’ alla volta luce sul contesto nel quale si è potuto sviluppare e consumare il delitto.
Ad indagare i carabinieri della Compagnia di Amalfi diretti dal capitano Alberto Sabba, mentre i rilievi sono stati a cura della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo di Salerno. Un quadro più chiaro si avrà con il prosieguo delle indagini ma, secondo il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier, «a distanza di alcune ore dal delitto, sono cominciate a circolare alcune voci su possibili motivi passionali alla base della vicenda». «La vittima -ricorda il primo cittadino - era una signora tranquilla che non ha mai destato problemi di alcun genere. La donna si era integrata perfettamente nella comunità ravellese. L’unico problema che poteva avere era dipeso dal fatto che lavorava saltuariamente. Anche il convivente, divorziato e con figli avuti dalla precedente relazione, è sempre apparso come un lavoratore tranquillo che si arrangia a fare il coltivatore e il giardiniere per alcune ville e terreni della zona».
[a.e.p.]
Soffocata dopo una lite per motivi sentimentali da un’altra donna. La vittima si chiamava Patrizia Attruia, 48 anni e sarebbe morta così, ieri mattina, a Ravello, a pochi passi dal famoso santuario sulla Costiera Amalfitana , dove si era trasferita dopo la fine del suo matrimonio. La donna fermata è V.D., 49 anni che la ospitava insieme con il convivente di Patrizia, entrambi in precarie condizioni economiche. Patrizia Attruia, 48enne, è stata trovata morta dal suo compagno, Giuseppe Lima, di 50 anni che ha immediatamente chiamato i carabinieri. Si seguono varie piste, ma quella principale appare essere legata a questioni sentimentali.
Il velo di mistero, dunque, dopo le prime ore dal ritrovamento del cadavere, sembra in parte essersi squarciato con il fermo della Dipino, ma i carabinieri indagano per ricostruire il contesto entro il quale è maturato il delitto e le effettive responsabilità nella morte della donna. Attruia, originaria di Castellammare di Stabia e residente a Scafati in provincia di Salerno, si era trasferita da qualche anno nel comune della Costiera Amalfitana. Conviveva con Lima, di Ravello. La coppia per problemi economici viveva nello stabile in via San Cosma dove è stato trovato il corpo, ospite di V. D. la quale, rimasta sola dopo la morte della madre adottiva, aveva deciso di aiutare i due che, prima di allora, vivevano in un alloggio di fortuna. Ma secondo le voci di paese, in realtà il motivo di tanta disponibilità sarebbe da ricercare in un marcato interesse sentimentale verso l’uomo. É stata proprio V.D. ad essere subito fermata dai militari che, nel corso della giornata, hanno sentito varie persone, facendo un po’ alla volta luce sul contesto nel quale si è potuto sviluppare e consumare il delitto.
Ad indagare i carabinieri della Compagnia di Amalfi diretti dal capitano Alberto Sabba, mentre i rilievi sono stati a cura della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo di Salerno. Un quadro più chiaro si avrà con il prosieguo delle indagini ma, secondo il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier, «a distanza di alcune ore dal delitto, sono cominciate a circolare alcune voci su possibili motivi passionali alla base della vicenda». «La vittima -ricorda il primo cittadino - era una signora tranquilla che non ha mai destato problemi di alcun genere. La donna si era integrata perfettamente nella comunità ravellese. L’unico problema che poteva avere era dipeso dal fatto che lavorava saltuariamente. Anche il convivente, divorziato e con figli avuti dalla precedente relazione, è sempre apparso come un lavoratore tranquillo che si arrangia a fare il coltivatore e il giardiniere per alcune ville e terreni della zona».
[a.e.p.]
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