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 2015  marzo 27 Venerdì calendario

E LAMERICA DISSE: CI VUOLE UNA DONNA (SUI VENTI DOLLARI)


Ci vorrebbe una donna. Anche su una banconota. In America infatti si sono fatte strade un po’ ovunque, dalla Corte Suprema ai vertici delle più grandi aziende, fino ai piani altissimi della politica. Però lì, sulle banconote, non c’è spazio per le donne, ma solo per uomini, da George Washington (un dollaro) a Benjamin Franklin (cento dollari). Per questo motivo una organizzazione non profit ha lanciato la campagna «Women On $20s». L’obiettivo è prendersi i 20 dollari. Sostituire il volto di Andrew Jackson, settimo Presidente della storia dal 1829 al 1837, con quello di una donna. E farlo entro il 2020, per i cento anni del suffraggio femminile.
Ma perché proprio Jackson? Perché è il più discusso tra tutti gli uomini che hanno l’onore di affacciarsi su una banconota, a causa del suo ruolo nel trasferimento forzato dei nativi americani.
«Quel volto ricorda dolore» ha detto Susan Ades Stone, direttrice esecutiva di «Women On $20s». E con chi vorrebbero sostituirlo? C’è una lista di quindici nomi sul loro sito, tra i quali possono votare tutti quelli che intendono partecipare alla campagna. Le più note sono Eleanor Roosevelt, femminista e first lady, e Rosa Parks, simbolo dei diritti civili, la donna che nel 1955 si rifiutò di cedere il posto a un bianco su un autobus in Alabama. Poi ci sono anche la scrittrice Betty Friedan e la prima deputata nera, Shirley Chisholm. «Può sembrare una campagna frivola, ma simboli come questi sono importanti nella nostra cultura» sostiene Ades Stone.
Quando avranno raggiunto le 100mila firme, le invieranno dirattamente alla Casa Bianca. Sono decisioni che infatti spettano al presidente degli Stati Uniti, insieme al segretario al Tesoro. Troveranno ascolto? È probabile. Barack Obama è infatti sensibile al tema. A fine luglio, in un discorso tenuto a Kansas City in cui citava alcune delle tante lettere che riceve dai cittadini, ha voluto rispondere a quella di una ragazza che gli chiedeva se appunto non fosse il caso di mettere il volto di una donna su una banconota. «Ho pensato che fosse proprio una bella idea» ha commentato Obama.
In attesa che il presidente si dedichi anche a questa svolta, le donne devono accontentarsi degli spicci. Il volto di alcune di loro compare infatti su alcune monetine. Nel 1979, sotto l’amministrazione Carter, ha fatto capolino quello di Susan B. Anthony, attivista per il suffragio femminile. Dal 2000, sotto Bill Clinton e per iniziativa del segretario al Tesoro Robert Rubin, è invece in circolazione una moneta con la nativa americana Sacajawea, che a inizio Ottocento accompagnò gli esploratori Meriwether Lewis e William Clark dal Dakota del Nord all’Oregon. Infine nel 2003, su un quarto di dollaro dell’Alabama, è stato messo il volto di Helen Keller, attivista sorda e cieca, insieme al suo nome in braille. Solo una volta una donna è apparsa su una banconota. Capitò alla first lady Martha Washington, su quella da un dollaro, tra il 1886 e il 1896. Oggi, con una donna come Hillary Clinton lanciata verso la Casa Bianca, è forse arrivato il tempo di dare di nuovo un segnale.