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 2015  marzo 27 Venerdì calendario

NEL SALOTTO DI LILLI

Tutti da Lilli alle otto e mezzo, minuto più minuto meno. Lilli Gruber quando vuol essere cortese con i suoi ospiti è una vera padrona di casa. Sa invitare le persone giuste e, nella sua infinita bontà, ha persino adottato Andrea Scanzi, temendo soffra di astinenza televisiva (La7, dal lunedì al venerdì). A Lilli Matteo Renzi non deve stare simpatico, però, da vera signora, lo fa dire ad altri, al titolista, per esempio: «Renzi arrogante?». Il punto di domanda è l’ovvio e l’avvio di ogni discussione televisiva.
Tutti da Lilli alle otto e mezzo, minuto più minuto meno. C’è Oscar Farinetti che, beato lui, trova anche il tempo di scrivere libri. L’ultimo si chiama Mangia con il pane ed è dedicato al padre partigiano, il «comandante Paolo» (Mondadori). C’è Andrea Scanzi, quota Lilli, quota Il Fatto Quotidiano , quota sinistra televisiva alternativa. C’è Pietrangelo Buttafuoco, quota «Cabaret Voltaire», quota Minoli, quota Il Foglio , quota Il Fatto Quotidiano . Lilli è impareggiabile, nessuno come lei sa creare il triangolo perfetto: al renziano Farinetti sono contrapposti la mano destra che sa benissimo quello che fa la sinistra.
Tutti da Lilli alle otto e mezzo, minuto più minuto meno. Si dicono cose importanti nel salotto Gruber, novella Madame du Deffand. Ma con garbo, con complicità, con cenni d’intesa. Davanti a lei gli uomini si costringono, per così dire, a recitare una parte a cui spesso sacrificano i loro piaceri e le loro opinioni.
Farinetti invita le nuove generazioni a fare la rivoluzione (magari a km zero), Scanzi dice che Renzi è il finto nuovo, Buttafuoco, per svilire la retorica renziana, sostiene che il popolo è cialtrone (Lilli in quel momento è distratta perché il passaggio da popolo a pubblico e a spettatore è lieve).
Tutti da Lilli alle otto e mezzo, minuto più minuto meno. Finiamo sempre col vergognarci di aver condiviso un Salotto Collettivo? Il punto di domanda è l’ovvio e l’avvio…