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 2015  marzo 27 Venerdì calendario

IL REPORTER D’ASSALTO E L’ESPERTO DI VOLO DIETRO LO SCOOP DEL NEW YORK TIMES

È stato il procuratore di Marsiglia Brice Robin a dare la conferma ufficiale e finale sull’incredibile verità del copilota suicida che si era chiuso dentro la cabina, ma era stato il New York Times ad anticiparlo. Uno scoop che in un primo momento la Lufthansa non ha né confermato né smentito, e che è stato fatto dagli inviati in Francia Nicola Clark e Dan Bilefsky grazie alle indiscrezioni di un «alto funzionario militare coinvolto nelle indagini». Con qualche imprecisione, per la verità. Vero infatti lo scenario secondo cui uno dei due piloti era uscito dalla cabina, e quando ha tentato di rientrare «ha bussato leggermente alla porta senza ricevere una risposta. Poi ha bussato ancora più forte, nessuna risposta. Non c’è mai stata una risposta». Mentre però il New York Times aveva detto che era stato il pilota a lasciare fuori il copilota e a pilotare la tragica discesa, poi si è appurato che era stato l’esatto contrario. Comunque, era stata violata quella misura di sicurezza imposta dalla Iata, che obbliga la presenza contemporanea di due piloti nel cockpit. Chiedendo di restare anonimo, l’ufficiale francese aveva spiegato ai due giornalisti: «al momento non abbiamo alcuna indicazione che punti chiaramente verso una spiegazione tecnica, quindi dobbiamo considerare la possibilità di una deliberata responsabilità umana». Dei due autori dello scoop, Dan Bilefsky è probabilmente il personaggio più chiassoso. Nato a Montreal, studi a Oxford e alla University of Pennsylvania, ha scritto su una quantità di argomenti che spazia dai delitti di onore in Turchia alle corride in Portogallo passando per la caccia al criminale di Guerra serbo Ratko Mladic, i bordelli high-tech di Anversa, l’indipendenza del Kosovo, la guerra tra Russia e Georgia e la tradizione delle donne albanesi che assumono un ruolo da «uomo di casa». Ma ha anche fatto un libro sull’euro. Nicola Clark è invece un tecnico: uno specialista di industria soprattutto aeronautica, che nel 2007 ha preso il premio per il «giornalista aerospaziale dell’anno». È però famoso per la qualità delle informazioni e dei contatti che ha in questo settore. Probabilmente, è stato lui a fornire il contatto che è stato poi «cucinato» dal più estroso collega. A quello stesso contatto ha poi avuto accesso anche Le Monde, che ha dunque anticipato il racconto del seggiolino che si ripiega, della porta che viene chiusa e della conversazione che si interrompe per sempre. «Non c’è più conversazione da questo momento fino all’impatto».