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 2015  marzo 27 Venerdì calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 34

(Il codice del tennis. Bill Tiden: arte e scienza del gioco)

Vedi Biblioteca in scheda: 2308664
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IMMAGINAZIONE E ANGOLI, ECCO IL TENNIS DI TIDEN –
Testa. «Il tennis si gioca innanzitutto con la testa».
Favori «Quando una chiamata arbitrale vi favorisce in modo evidente e ne siete consapevoli, sforzatevi di riequilibrare il torto subito dal vostro avversario perdendo il punto successivo, senza però ostentarlo troppo. Non scagliate la palla contro il fondo del campo o in fondo alla rete con l’aria di chi dice: “Eccoti servito!”. Limitatevi a mandarla fuori o in rete con discrezione, poi tornate concentrati sulla partita. L’avversario percepirà la vostra correttezza e la apprezzerà. Ma fatelo senza esibizione né platealità perché è poco signorile. Fatelo solo quando ve lo impone il vostro senso di giustizia».
Errori. «Circa l’85% dei punti nel tennis sono dovuti a errori».
Due colpi. «Il tennista di prima classe non solo conosce tutte le risposte sul piano tecnico, ma è anche in grado di sfruttare i fattori psicologici che possono danneggiare il suo avversario. Un buon giocatore ha già in testa il suo prossimo colpo nel momento in cui colpisce la palla, ma uno stratega veramente abile gioca sempre con una sequenza mentale di due colpi di vantaggio rispetto all’avversario».
Opinioni «Non siete così bravi come vi definiscono quando vincete, e non siete tanto scarsi come pensate quando perdete».
Pallettari «Il giocatore più pericoloso è quello che sa variare il suo stile, passando da fondocampo a rete sotto la direzione di una mente sempre vigile. Questo è l’uomo da cui vi conviene imparare. Si tratta di un giocatore con piani di gioco ben definiti. Di un tennista che ha sempre una contromisura per qualunque sfida gli proponiate. È il più astuto avversario del mondo. È il giocatore della scuola di Norman E. Brookes. Secondo solo a Brookes è quel giocatore così tenace e determinato da impostare la sua mente su di un progetto di gioco e combattere ferocemente fino alla fine, senza mai cedere alla tentazione di cambiare. È un uomo la cui psicologia è facile da capire, ma il cui punto di vista mentale è difficile da sconvolgere, perché non si permette di pensare ad altro che a ciò che sta facendo. Quest’uomo è il vostro Johnston o il vostro Wilding. Io rispetto di più l’astuzia di Brookes, ma ammiro la tenacia di Johnston e di Wilding».
Vittorie «Una buona sconfitta è più onorevole di una vittoria insipida».
Sconfitte «Il primo e il più importante aspetto della partita consiste nel sapere come perdere. Perdi con allegria, con generosità, da autentico sportivo. Questa è la prima grande legge del tennis, e la seconda le assomiglia molto: vinci con modestia, con allegria, con generosità, da autentico sportivo. L’obiettivo della partita è vincere, ma nessun credito va al giocatore che vince slealmente. La vittoria è peggio di una sconfitta se non è ottenuta correttamente».
Cambi «Non cambiate mai gioco se state vincendo. Cambiatelo sempre quando siete in svantaggio».
Erba «Il lawn tennis o tennis su prato è l’evoluzione di un vecchio gioco francese di campagna, poi diffusosi in Inghilterra dove ha incontrato grande popolarità. In origine si giocava con una rete alta più di un metro e mezzo, si effettuava il servizio sempre dalla stessa parte e i giocatori cambiavano campo alla fine di ogni game. Il gioco somigliava a quello che oggi è il badminton. Poco a poco il desiderio di un gioco più dinamico ebbe la meglio, la rete fu abbassata, le regole cambiarono e venne alla luce il tennis come lo conosciamo oggi».
Angoli «Il singolare è un gioco di immaginazione, il doppio è una scienza di angoli esatti».
Giorgio Dell’Arti, Il Sole 24 Ore 27/3/2015