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 2015  marzo 26 Giovedì calendario

PERISCOPIO – Il nuovo ministro dei trasporti ha sintetizzato la situazione del suo dicastero con il seguente diagramma: il problema dei trasporti aerei è in alto mare; quello dei trasporti terrestri è per aria; e quello del trasporti in mare è a terra

PERISCOPIO – Il nuovo ministro dei trasporti ha sintetizzato la situazione del suo dicastero con il seguente diagramma: il problema dei trasporti aerei è in alto mare; quello dei trasporti terrestri è per aria; e quello del trasporti in mare è a terra. Amurri & Verde, News. Mondadori, 1984. Sono passati ventitré anni da Tangentopoli e sembra ieri, anzi oggi. Jena. La Stampa. (mfimage) Renzi vuol abolire i «Promessi sposi» a scuola. È convinto che parli di nozze gay. Spinoza. Il Fatto. I giudici della Cassazione sono stati chiusi sei ore a discutere sulla prescrizione di Moggi e Giraudo. Poi Paparesta ha trovato le chiavi. Il rompispread. MF. Renzi a braccia incrociate e con atteggiamento minaccioso: «Non sono un dittatore! L’avete capito? O ve lo devo marchiare a fuoco sul culo?». Vignetta di Mannelli su il Fatto. Quasi sempre due Italie si confrontano e litigano in queste trasmissioni veramente deprimenti, per l’ansia che suscitano in chi ascolta. Due Italie che si parlano con voci alterate, parlano sempre di problemi irrisolti o da risolvere in un tempo indeterminato, problemi soprattutto di carattere economico. E poco si capisce quando dagli uni e dagli altri sono snocciolate cifre di milioni e di miliardi, addizioni e sottrazioni, compensi e scompensi, entrate e uscite, debiti (soprattutto) e tasse tasse tasse, con numeri che fanno girare la testa. Raffaele La Capria. Corsera. Nel 1964 morì Togliatti. Lasciò un memorandum che Luigi Longo mi consegnò e che, a mia volta, diedi al giornale Le Monde, suscitando la collera del partito comunista francese perché era un partito chiuso, ortodosso, ligio ai rituali sovietici. Louis Aragon si lamentò con me del fatto che avrei dovuto dare a lui quello scritto. Lui si sarebbe fatto carico di una bella discussione in seno al partito. Per poi non concludere nulla. Era tipico vedere questi personaggi autorevoli, certo, ma, alla fine, capaci di pensare solo ai propri interessi. Rossana Rossanda, fondatrice del Manifesto. Antonio Gnoli. la Repubblica. Vittorio Sgarbi ha dato battaglia su certi paesaggi e tesori artistici da salvare. Come l’antica Sepino, dove un soprintendente «distratto» aveva dato l’ok al progetto di una trentina di altissime pale eoliche («hanno sull’ambiente lo stesso effetto violento di un pedofilo su un bambino») che avrebbero dominato dall’alto i resti archeologici. Vittorio Sgarbi. Gian Antonio Stella. Corsera. Anche la mattina in cui cadde il Muro, Margarethe von Trotta era in Italia, a Roma nella sua casa di via del Pellegrino. «Qualche settimana prima avevo parlato con la mia cara amica Christa Wolf, la scrittrice tedesca scomparsa alcuni anni fa. Ci vedevamo ogni tanto, e parlavamo del nostro paese, del futuro, delle nostre speranze. Cinquant’anni, mi disse lei, non ci vorranno meno di cinquant’anni prima che il Muro possa essere abbattuto. Quella notte tra l’8 e il 9 novembre del 1989, mi addormentai ignara di tutto. La mattina comprai il giornale e quasi svenni. Poi sono scoppiata piangere». Si commuove ancora mentre racconta, le trema la voce. «Singhiozzavo, e la gente mi guardava, chiedevano se avessi bisogno di aiuto, forse pensavano che avessi delle terribili pene d’amore». Margarethe von Trotta, regista tedesca. Elena Stancanelli. la Repubblica. Adesso all’Università i professori si riproducono da soli, per partenogenesi. Disturbare un processo così delicato con nuovi arrivi sarebbe letale per la cultura. La selezione sarà durissima e negli school center i piccoli precari impareranno la concorrenza, rispondendo a estenuanti domande ore e ore al giorno. I presidi verranno scelti direttamente dal governo, i vicepresidi dalle Camere riunite. E, per la comodità dei genitori, il canone scolastico verrà addebitato sulla bolletta del gas. Massimo Bucchi, scrittore satirico. ilvenerdì. Nello schema di Jonathan Chait c’è una sinistra buona e liberale che disprezza la correttezza politica e innalza monumenti al «free speech», alla libertà di parola, e una sinistra cattiva che, con un rasoio ideologico, raschia via, dal discorso pubblico, ciò che è incompatibile con il suo pensiero, e usa come scusa la difesa delle minoranze. Camille Paglia, leader femminista storica di New York. Mattia Ferraresi. Il Foglio. Purtroppo alcune competenze stanno sparendo anche qui, in Brianza, una terra che, un tempo, ne aveva in abbondanza. È sempre più difficile trovare modellisti, tecnici di confezioni e campionariste: donne che riescono ad assemblare una giacca a vento senza indicazioni predefinite. Bisognerebbe creare in Brianza percorsi professionali più vicini alle realtà industriali presenti. Carlo Colombo, industriale brianzolo, produce abbigliamento tecnico per sciatori, Colmar. Corsera. Mentre studiavo in Olanda, nei primi due anni ho fatto due lavori contemporaneamente. Tutti i giorni, dalle 6 alle 8 di mattina, facevo le pulizie nella facoltà di Chimica. E il sabato e la domenica, lavoravo alla reception di un hotel. Molto faticoso. Ma è anche un percorso che mi ha abituato a lottare. Christian Greco, neodirettore del Museo egizio di Torino. Sette. Panfilo Biffi avrebbe abbandonato il letto solo se il materasso gli avesse preso fuoco. Con un nido di rettili trovato fra i lenzuoli, sarebbe venuto a patti, possibilmente senza mettere i piedi a terra. Egli considerava lo star verticali come una posizione contronatura. Per lui, l’elemento dell’uomo era il letto, quale l’acqua per il pesce. L’uomo, affermava, comparso sulla Terra in ere antidiluviane come animale giacente, con l’evoluzione della specie aveva dovuto, per difendersi e sopravvivere, adattarsi ad abbandonare i suoi giacigli e a camminare eretto, diventando una specie di anfibio. E da qui erano cominciate le sue tribolazioni e la sua decadenza: le malattie, le guerre e tutte le calamità che affliggono la famiglia umana. Luigi Santucci, Il velocifero. Mondadori, 1963. Contro il mal di testa c’è una medicina a effetto momentaneo: l’alcol. Ci sarebbe una guarigione duratura: Maria. Maria mi ha lasciato. Un clown che comincia a bere, perde quota più in fretta di un operaio ubriaco che cada da un tetto. Quando sono ubriaco, sulla scena eseguo senza precisione dei movimenti che solo la precisione giustifica e cado nell’errore più penoso che un clown possa fare: rido delle mie stesse battute. Heinrich Böll, Opinioni di un clown. Mondadori, 1963. Io l’Italia l’amo più a morsi che a baci, più a graffi che a carezze. Non la lascerei mai. Lascerei gli italiani. Roberto Gervaso. il Messaggero. Paolo Siepi, ItaliaOggi 26/3/2015