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 2015  marzo 26 Giovedì calendario

SVIZZERA 16%, FRANCIA, 18, GERMANIA 20, UK 25, ITALIA 28, GRECIA 36. SONO GLI ESCLUSI PRODOTTI DALLE SCELTE DELLE ÈLITE RIMPINZATE DI BONUS

Da giovane ebbi un’intuizione: non aver avversari (l’unico avversario di me stesso sarei stato io stesso) ma solo nemici, non individui singoli, ma una classe sociale. Non erano nemici politici, peggio, culturali. Diedi a questa classe diversi nomi, ultimamente uso spesso il termine liberal così simile, eppure così lontano, da quello in cui mi identifico, liberale.
Confesso il mio stupore per il modo di ragionare dei liberal, chi mi legge sa che ho verso di loro umana simpatia, seppur totale disistima, non per ciò che sostengono, ma per il modo arrogante con cui si porgono. Il loro schema mentale, le assumption da cui partono, sono sempre le stesse: loro sono nel giusto, se ti poni alla loro sinistra, se tutto ti va bene, sei un compagno che sbaglia, se ti va male un idiota, se ti poni alla loro destra, anzitutto non sei (mai) «destra europea» (anche se nessuno sa cosa voglia dire: è un ufo, come l’islam moderato), in realtà sei un estremista, un razzista, certamente omofobo. Nel sentire costoro parlare di «destra» e di «sinistra» provo la stessa irritazione che provo verso gli allenatori, quando disquisiscono sulla superiorità del 3-5-2 rispetto al 4-3-3, o al 4-3-1-2.
La scelta della «finanziarizzazione dell’economia», della «globalizzazione», dell’avvento del «ceo-capitalismo», tutti temi facenti ormai parte del mondo magico che le élite si sono costruito a nostre spese, non li discuto certo con costoro, sarebbe una perdita di tempo, so a memoria tutti gli esempi che mi farebbero, i benefici che mi snocciolerebbero. Il caso Apple, il contadino africano connesso, l’ogm salvifico, l’autista UberPop fattosi Ambrogio, non avendo letto il Federico Rampini di giornata mi mancano gli ultimi. Diamoli per letti, come dicono i notai, per gli allegati.
Fornisco alcuni numeri, e due domande che sottopongo all’attenzione dei lettori.
1 Eurostat ha comunicato i dati relativi «all’indice di povertà o di esclusione sociale», come percentuale sul totale della popolazione dell’eurozona, riferiti agli anni 2009-2011-2013. Al solito il Paese migliore è la Svizzera col 16%, la Francia 18%, la Germania 20%, UK 25%, Spagna 27%, Italia 28%, Grecia 36%. Salvo la Svizzera, in controtendenza, il trend indica un aumento della povertà e dell’esclusione sociale, dal 2009 al 2013. Già oggi sono numeri spaventosi, in Germania 1 povero su 5, in UK addirittura 1 su 4, in Italia ancora peggio. Sono i risultati imputabili esclusivamente alle élite che governano l’Occidente da tempo immemorabile.
2 I politici, imbeccati dagli economisti, ripetono la filastrocca che «bisogna aumentare i consumi interni», nello stesso tempo vengono abbattuti i totem delle politiche sociali, della contrattazione collettiva, ridicolizzati i sindacati (spesso se lo meritano), il che comporta ovvie forme di destabilizzazione dei lavoratori, aumento della disoccupazione, lavori più precari, soprattutto più poveri. Nel frattempo ridicoli supermanager impazzano con le loro bugie, atteggiamenti, bonus. Intendiamoci, tutto previsto, è il «ceo-capitalismo», bellezza! Emerge però un’ovvia domanda. Come può un lavoratore «destabilizzato, insicuro, poco pagato», riuscire, appena entra in un supermercato, a mascherarsi da «consumatore fiducioso» che spende e spande? Mi pare un dilemma ridicolo.
3 Visto che le Classi Dominanti hanno scelto un posizionamento di «centro-sinistra», con sguardo furbescamente rivolto verso il Cupolone, perché i «destabilizzati», gli «insicuri», i «nuovi poveri» ovvero quelli che «stanno per diventarlo», non dovrebbero abbandonare la Sinistra (convinti li abbia traditi, e non abbia una strategia credibile), per buttarsi a Destra? Cosa hanno da perdere? È ciò che hanno fatto gli israeliani «sefarditi» (i più poveri) riconfermando l’imbarazzante Natanyahu. I francesi di sinistra hanno fatto di più, hanno ovviamente abbondonato l’inetto Hollande, non sentendosi culturalmente «maturi» per passare a Le Pen, hanno preferito «farsi una doccia» in casa Sarkò. Un mondo capovolto, forse per uno della mia età, ma assolutamente normale per i giovani, la teoria dei vasi comunicanti vale anche nel mondo magico delle «App».
Riccardo Ruggeri, ItaliaOggi 26/3/2015