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 2015  marzo 26 Giovedì calendario

TOTO WOLFF: «QUESTA FERRARI PUO’ VINCERE»

La luce filtra tenue dai vetri della Torre Petronas. Toto Wolff sorseggia un caffè: ha appena terminato di decantare la qualità di benzine e lubrificanti dell’azienda malese che fornisce e sponsorizza le sue frecce d’argento. Al suo fianco, c’erano Lewis Hamilton e Nico Rosberg.
A Melbourne è stata subito doppietta ma è mancato il duello tra i vostri piloti: troppo forte ora Lewis per Nico o dopo il pit stop avete congelato le posizioni?
«Melbourne è la pista più esigente dell’anno per il consumo di carburante, per questo Nico non ha potuto attaccare nel finale. Ma sono sicuro che entro due gare assisteremo a una dura battaglia tra di loro e magari anche da parte della Ferrari».
Ritiene davvero possibile che la rossa possa vincere qualche gara quest’anno?
«Il mio compito è fare in modo che Mercedes conquisti il maggior numero di corse».
Magari tutte?
«Irrealistico. La Ferrari lavora sodo, ha gente in gamba e ha un obiettivo in testa: batterci. Non escludo che possano davvero tornare al successo».
Mercedes ha speso tre gettoni più della Ferrari nello sviluppo delle power unit, questo inciderà sulla stagione?
«No, i gettoni non significano automaticamente prestazioni. Noi abbiamo deciso di spenderne un certo numero sulla prima power unit e credo sia stata una scelta corretta».
A quando il prossimo passo avanti? In Spagna?
«Anche più avanti».
Rispetto al 2014 dove siete già migliorati?
«In potenza e raffreddamento. A questo va aggiunto il lavoro del nostro team in pista. E avere due piloti fortissimi».
Vettel è partito con un podio a Melbourne.
«Sapevo che avrebbe portato nuova energia alla Ferrari».
Mai pensato di prenderlo?
«Non c’è mai stata né l’opportunità né l’occasione. Abbiamo due piloti eccezionali sotto contratto».
Sembra ormai in dirittura d’arrivo il rinnovo di Hamilton.
«Siamo a buon punto, si discute di piccoli dettagli ma non voglio parlare di date perché creerebbe solo pressioni. In questi giorni ho visto scritte diverse cifre, alcune fuori dalla realtà, altre no. Sino al momento dell’ufficializzazione comunque non commenterò».
Avevate nel mirino anche Alonso, che proprio qui a Sepang torna nella mischia: ritiene che l’incidente possa condizionarlo?
«Tornerà forte come sempre».
Ma la McLaren-Honda non va.
«È dura rientrare in F.1. Ma arriveranno pure loro» .
Torniamo alla Ferrari: dal punto di vista politico sembrate più vicini.
«Ognuno cerca di portare avanti i propri obiettivi ma è facile lavorare con persone ragionevoli».
Vuol dire che è più facile farlo con Marchionne e Arrivabene che con Mattiacci?
«Credo che Marco non abbia avuto il tempo di dimostrare come avrebbe potuto far crescere il team. Arrivabene ha una grande abilità commerciale ed è in questo sport ormai da una vita e non spetta a me commentare il valore di Marchionne: ha una visione positiva sul futuro della F.1».
Dopo Melbourne la Red Bull ha chiesto di cambiare le regole per riequilibrare il campionato, sostenendo che venne fatto quando vincevano per frenare i colpi di genio di Newey.
«F.1 è anche capire le regole tecniche e sportive e cercare di trarne un vantaggio. Normale ci siano delle discussioni. Ma invocare dopo la prima gara un cambiamento delle regole, non me lo aspetto da chi ha vinto 4 Mondiali».
Marko ha minacciato il ritiro.
«Ognuno è libero di fare ciò che vuole. Sarebbe un peccato ma la F.1 può sopravvivere».
Pure Ecclestone vi è andato addosso, sostenendo che il vostro dominio nasce dall’aver lavorato in sintonia con la Fia.
«Bernie ha bisogno di gare spettacolari, di un gruppo compatto e di lotta, altrimenti i team se ne vanno. Da questo punto di vista lo capisco».
Il dominio Mercedes e Vettel alla Ferrari non sono bastati per salvare il GP di Germania.
«Noi abbiamo cercato di dare una mano ma non è bastato. Le ragioni? La saturazione dovuta ai tanti successi di Schumi prima e Vettel poi. Peccato non correre davanti al nostro pubblico. Di sicuro lo faremo l’anno prossimo».