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 2015  marzo 25 Mercoledì calendario

ANNI «Gli anni sono importanti per tutti. Marquez è un ragazzino che ne ha solo 22 e Valentino 36

ANNI «Gli anni sono importanti per tutti. Marquez è un ragazzino che ne ha solo 22 e Valentino 36. Se Rossi ne avesse di meno probabilmente sarebbe più veloce di qualche decimo ogni giro. Nulla migliora con gli anni, si deteriora tutto» (Giacomo Agostini). POSTER «Anch’io avevo il poster di Vale in cameretta. A livello sportivo, è l’eroe della mia generazione. Io ho 25 anni, lui ne ha dieci più di me. Quando ha iniziato a vincere forte, avevo appena cominciato a fare le mie prime gare nei campionati italiani. Per i ragazzini come me, Rossi era l’esempio da seguire» (Andrea Iannone). STRANIERO «Non è giusto cercare sempre lo straniero quando in Italia possono esserci dei giovani interessanti anche in categorie minori. Se uno ci crede, i ragazzi possono crescere prima a livello nazionale. Il mio Empoli lo dimostra con Saponara, Verdi, Rugani...» (Mirko Valdifiori, alla prima convocazione in Nazionale). FILOSOFIA «Non sarò certo io a far parlare di filosofia sui giovani rinnegata. Anche perché nel centrocampo attuale del Milan potevo starci benissimo, e ribadisco: non sono andato via per paura di non farcela ma per la mia voglia di estero. Un’esperienza che mi sento di consigliare a tutti i ragazzi della mia età» (Bryan Cristante, centrocampista del Benfica). SBRUFFONE «Io sono sincero: non so dove il mister li ha visti questi mezzi. Ovvio che posso solo ringraziarlo, e tanto. Ma non vorrei passare per sbruffone: conosco bene i miei mezzi, non so se riuscirò ad arrivare dove in tanti pensano che io possa arrivare» (Daniele Verde). CASA «La società si è consolidata, si è formato uno zoccolo duro di tifosi. Ma la mentalità e l’ambiente sono rimasti uguali, lavorare qui è come sentirsi a casa» (Rolando Maran, allenatore del Chievo). PREDESTINATO «Alla Nba ci penso, la strada è tracciata abbiamo quattro giocatori lì. Vivo giorno per giorno cercando di rimanere il più sereno possibile. Il quinto italiano nella Nba sarà Gentile, che approderà agli Houston Rockets quest’estate. È un predestinato» (Daniel Hackett). FENOMENO «Non sono nato fenomeno; se sono diventato un buon giocatore è perché ho cercato di migliorarmi. La svolta è arrivata alla Lodigiani con Guido Attardi, che purtroppo non c’è più. È stato il primo allenatore a darmi un po’ di importanza» (Luca Toni).