Andrea Montanari, MilanoFinanza 25/3/2015, 25 marzo 2015
MA IL VERO OGGETTO DEL CONTENDERE SONO LE DELEGHE
John Elkann, presidente di Fca (18%), vuole giocare l’asso pigliatutto: presidente, amministratore e direttore del Corriere della Sera. Gli altri soci, da Mediobanca a Intesa Sanpaolo, da Pirelli a UnipolSai finendo fors’anche a Diego Della Valle, sono disposti ad appoggiare la lista di maggioranza del gruppo automobilistico di Torino a patto che però si trovi un presidente più operativo e non solo di facciata. Ed è su questo punto che gli animi si stanno surriscaldando. Perché Elkann vuole a tutti i costi riconfermare l’ad Jovane con i pieni poteri decisionali (in vista di una futura integrazione del Corriere della Sera con La Stampa?) e lasciare alla presidenza solo un ruolo di pura rappresentanza. Ma gli altri azionisti non ci stanno e continuano a trattare. Da qui il nome di Maurizio Costa, per 21 anni manager di Mondadori, quindi uno del settore, e ora ai vertici di Fieg. E anche l’alternativa più credibile, Fulvio Conti, era un nome fatto con uno scopo: mettere una sorta di cane da guardia accanto a Jovane. L’alternativa sarebbe il cambio dell’amministratore delegato, opzione al momento non percorribile. Un modo per uscire da questa impasse, però, forse c’è: riconfermare Jovane a tempo determinato. Ossia, per un anno. Quando il mercato, soprattutto sul fronte pubblicitario, potrebbe essere diverso, cioè in ripresa. E quando si saranno completate le ultime cessioni possibili: Rcs Libri e la partecipazione di minoranza nel gruppo radiofonico Finelco. Se a quella scadenza, il trend nei conti e nel patrimonio di Rcs non si sarà invertito, allora Jovane rischierebbe grosso.
Andrea Montanari, MilanoFinanza 25/3/2015