Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  marzo 25 Mercoledì calendario

LA VECCHIA SKY NEL NUOVO CDA RCS

La settimana decisiva per le sorti di Rcs Mediagroup continua a riservare sorprese. Perché ieri mattina, durante la Star Conference, Urbano Cairo, unico socio industriale del gruppo (al 3%, ma potrebbe essere salito oltre al 4%), ha sparato a zero contro il possibile nuovo presidente, Maurizio Costa («Non credo abbia lasciato Mondadori in condizioni strepitose.
Visto che Rcs è reduce da annate un po’ difficili magari ci vuole qualcun altro»), e contro l’amministratore delegato Pietro Scott Jovane in odor di riconferma («Siamo in buoni rapporti ma nel gruppo c’è ancora una situazione di difficoltà. Tre anni di tempo per risanare sono un periodo molto lungo e siamo ancora in difficoltà»).
Bordate che si sono sentite fino al quartier generale del gruppo editoriale di via Rizzoli, e anche a Torino, sede di Fca (che ha il 18% di Rcs). Parole che lasciano presagire un suo intervento diretto in vista del rinnovo del board, con la presentazione di una lista di minoranza per aggiudicarsi tre dei nove posti a disposizione, in contrapposizione con la lista che fa perno su Fca e che sta per essere definita con la regia di Mediobanca (al 6,2%), fautrice della condivisione dei nomi dei candidati e della pax in assemblea. Ed è in questo senso che proprio in queste febbrili ore, in vista della scadenza a fine settimana per la presentazione dei nomi in vista dell’assise del 23 aprile, pare si sia trovato l’accordo di massima.
Nell’elenco figurano i nomi di Maurizio Costa (presidente) e del riconfermato ad Jovane. Oltre a quelli dei consiglieri Teresa Cremisi e Gerardo Braggiotti (Banca Leonardo). Le new entry dell’ultima ora sono quelle di Tom Mockridge, attuale ceo di Virgin Media (gruppo Liberty Media), e di Laura Cioli, ad di CartaSi. Due nomi di spessore e dalla caratura internazionale, ma soprattutto che condividono un passato targato Sky Italia. Mockridge, in particolare, è stato l’uomo cui Rupert Murdoch affidò nel 2002 il non facile compito dell’integrazione tra le piattaforme satellitari di allora, ovvero Stream e Tele+. Prima giornalista e poi manager, è sposato con una italiana, vive nel nostro Paese e conosce molto bene il settore editoriale e multimediale. La Cioli, dal canto suo, oggi siede nei cda di Impregilo, World Duty Free e Telecom, ma ha lavorato dal 2008 al 2012 nella pay tv italiana, dopo esperienze in Vodafone ed Eni.
Se questa è la linea che pare condivisa dalla maggioranza degli azionisti di Rcs, non è detto che all’ultimo momento spuntino altri nomi. Perché il nodo centrale restano le deleghe da assegnare al presidente del gruppo. Definito l’assetto manageriale poi si affronterà l’altro tema spinoso: la direzione del CorSera. Il cda uscente proporrà una rosa di pochi nomi: tra questi quello dell’attuale condirettore Luciano Fontana, di Carlo Verdelli (già vicedirettore del quotidiano per sette anni e in precedenza di Sette, e poi della Gazzetta dello Sport) e di Sarah Varetto, direttore di Skytg24. In netto calo paiono invece le quotazioni di Mario Calabresi de La Stampa di Torino. Ma non è detta l’ultima parola, visto che Calabresi è il candidato del socio Fca. Nelle retrovie restano Mario Orfeo (Tg1) e Antonio Polito.
Andrea Montanari, MilanoFinanza 25/3/2015