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 2015  marzo 25 Mercoledì calendario

TUTTE LE GAFFE DELLA LITTIZZETTO

Dopo una lezione di stile come questa dovrebbe ritirarsi in convento, almeno per un mese, se dai frati o dalle suore scelga lei. Parliamo di Luciana Littizzetto, che tutte le domeniche sera, da sopra una scrivania, nel programma "Che tempo che fa" di Fabio Fazio, su Rai 3, ci tiene la sua omelia - monologo, con prelati (ricordate il tormentone sul cardinal Camillo Ruini ribattezzato "Eminence...") e suore tra i suoi bersagli preferiti. L’ultima facile battuta, domenica scorsa, Luciana l’ha riservata alle suore di clausura, quelle emozionate che si erano sbracciate alla vista del Papa in visita a Napoli. Dopo aver annunciato il video come la cosa migliore del viaggio di Papa Francesco, la battutona: «Non si capisce se erano intorno al Papa perché non avevano mai visto un Papa o perché non avevano mai visto un uomo». Nel farla la comica torinese - che scrive libri, recita in spot e film, in fiction, è stata ai Sanremo di Fazio, insomma ha un’infinità di occasioni per esprimersi, di certo più delle suore - non ha tenuto conto che i tempi son cambiati e pure la clausura non è più quella di una volta. E si è beccata la replica delle monache, via Facebook.
«Ci dispiace che la signora Littizzetto, che abbiamo apprezzato in altre occasioni, abbia pensato che le "represse" monache di clausura stessero aspettando il Papa per abbracciare un uomo... Probabilmente per fare questo avremmo scelto un altro luogo e ben altri uomini... se avessimo voluto. Non sarebbe forse il caso, cara Luciana, di aggiornare il tuo manzoniano immaginario delle monache di vita contemplativa?». Alle clarisse cappuccine di clausura, di Napoli, la battuta non è piaciuta affatto e con loro anche a molti altri.
La domanda, dunque, è: ma la Littizzetto non si è ancora stancata di ripetere battute su suore e prelati? Già diversi anni fa, era il 2006, il settimanale cattolico "Famiglia Cristiana" l’aveva pizzicata: «È metà divertente, metà eccessiva e sguaiata. Si rivolge ai cardinali neanche fossero figuranti di scena. Progetta di risolvere le sue turbe sessuali alla maniera di Uccelli di rovo, il "prete bello"». Da allora, vedendo le battute di oggi, si può dire che la comicità della Littizzetto non sia cambiata di molto. Qualche parolaccia le scappa ancora, Berlusconi non è più il potente Premier ed allora daje alle monache. Eppure lei, di gaffe o di inciampi ne ha infilati, eccome. Ripassiamone alcuni.
La secchiata. Ricordate la catena delle secchiate d’acqua gelata, la Ice Bucket Challenge, scoppiata la scorsa estate, per la raccolta di fondi a favore dell’assistenza a malati di Sla e familiari? Bene, altro che video delle monache. Su Twitter e Facebook impazzò una polemica sul video di Littizzetto che prima di sottoporsi alla "doccia" di rito con un secchio d’acqua, aveva mostrato i suoi 100 euro da donare alla causa. Una cifra che molti considerarono "da spilorcia" ed altri chiosarono con un «l’importante è donare, non quanto».
Dalla secchiata alla Coop. Nel novembre del 2012 a scrivere alla comica anziché le suore furono le lavoratrici della Coop (della cui campagna pubblicitaria la Littizzetto era protagonista). «Cara Luciana, no, la Coop non sei tu - fu il preambolo. La Coop siamo noi. Siamo donne lavoratrici e madri che facciamo la Coop tutti i giorni. Siamo sorridenti alla cassa, ma anche terribilmente incazzate». La lettera delle lavoratrici determinò un cortocircuito rispetto alla narrazione dello spot: «A comandare sono tutti uomini - scrissero alla Littizzetto - e non vige certo lo spirito cooperativo. Ti facciamo un esempio, per andare in bagno bisogna chiedere il permesso e siccome il personale è sempre poco possiamo anche aspettare ore prima di poter andare. Viviamo sempre con la paura di perdere il posto». Dalla Coop arrivò la secca replica: «Comprendendo le difficoltà di chi si trova in una condizione di lavoro, riteniamo assolutamente infondate le informazioni contenute nella lettera aperta», ma la Luciana si era ormai presa una seconda lezione dalle donne: le lavoratrici prima delle monache. Forse per questo, di recente, a "Che Tempo che fa", dopo che era stato ospite il comico Giorgio Panariello - che al Festival di Sanremo aveva scherzato sulla ex Ministra Cancellieri, beccandosi la risposta di lei, «Panariello è stato patetico» - la Littizzetto ha sentito il bisogno di dire che «La Cancellieri aveva ragione». Ma perché giudicare la battuta di un collega? Forse per la Luciana ci vorrebbe davvero un po’ di clausura. Ma quella manzoniana, di una volta.