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 2015  marzo 24 Martedì calendario

MA NEL MONDO CRESCE IL PESO DELLE AZIENDE FAMIGLIARI

Le aziende famigliari sono una componente fondamentale dell’economia globale. Per dare un’idea della resilienza delle aziende famigliari The Economist ha messo in luce che la percentuale delle Fortune Global 500 classificabili come aziende familiari è passata dal 15% del 2005 al 19% di oggi. L’incremento è correlato al boom delle economie di Paesi emergenti come Cina, India, Brasile e Corea del Sud, dove le grandi aziende sono spesso di matrice famigliare. Ma non va dimenticato che anche il 15% delle aziende del Nordamerica è a conduzione famigliare, così come lo era 10 anni fa. In Europa questo tipo di impresa ha una lunga storia alle spalle. Delle 250 principali aziende famigliari nel mondo, infatti, circa il 33% ha sede nel Vecchio Continente. Da uno studio pubblicato da Ernst & Young e dal Kennesaw State University’s Cox Family Enterprise Center emerge che le imprese famigliari di maggior successo «sono quelle che sono state in grado di raccogliere le sfide dell’internazionalizzazione e della digitalizzazione», ha spiegato a MF-Milano Finanza Donato Iacovone, managing partner di EY per Italia, Spagna e Portogallo. Promuovere il proprio essere «azienda famigliare» è una caratteristica comune, tanto che nell’ambito della ricerca il 76% degli intervistati definisce la propria azienda come famigliare in tutte le comunicazioni corporate, in quanto ciò si rifletterebbe sull’immagine societaria. Secondo la ricerca pubblicata sul Journal of Family Business Strategy, il 30% dei consumatori preferisce infatti prodotti e servizi forniti da imprese famigliari e il 65% ha un’idea positiva di questo tipo di business. In Italia ci sono aziende famigliari di origine molto antica e, tra le 300 imprese più grandi, oltre il 40% è a controllo famigliare, così come in molti altri Paesi d’Europa (36,7% in Germania, 36 in Francia, 35,6 in Spagna e 32,9% in Svezia). Tra queste si possono annoverare Ferrero, Rana, Amadori. «Gli italiani percepiscono i pionieri di queste aziende come padri di famiglia che si sono messi a fare un prodotto per tutti e sentono meno la distanza rispetto ai prodotti veicolati dalle grandi corporation». In termini di distribuzione settoriale, le aziende famigliari monitorate dall’Osservatorio Aub si concentrano nel settore manifatturiero (circa 43%) e nel commercio (28%), mentre meno significativa è la presenza in attività finanziarie ed immobiliari (12%), servizi (8%), costruzioni (4%), trasporti (3%) ed energia ed estrazioni (2%). Da un punto di vista geografico, il 74% delle aziende famigliari di medie e grandi dimensioni ha sede nel Nord del Paese, il 16% al Centro ed il 10% nel Sud e nelle isole. Le imprese famigliari si trovano generalmente in una migliore posizione per resistere alle turbolenze dei mercati finanziari grazie a quattro elementi chiave: prospettiva a lungo termine, governance flessibile, gestione ottimale dei talenti, forte sistema di relazioni con i clienti. Allo stesso tempo devono però affrontare una serie di sfide, come la gestione del patrimonio famigliare del passaggio generazionale o l’introduzione all’interno della propria organizzazione di manager esterni.
Francesco Colamartino, MilanoFinanza 24/3/2015