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 2015  marzo 25 Mercoledì calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 33

(Mille anni o un giorno appena. I segreti della durata della vita)

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ARISTOTELE E IL SEGRETO DELLA LONGEVITÀ –
Immortalità. «Non voglio raggiungere l’immortalità attraverso le mie opere. Voglio raggiungerla non morendo» (Woody Allen).
Vita. La durata della vita equivale all’arco di tempo medio tra gli estremi della nascita e della morte; il tempo di generazione è il tempo che intercorre tra la nascita e la procreazione.
Uomini. Negli uomini il tempo di generazione è dell’ordine di venti-venticinque anni, laddove la durata della vita si aggira sui settanta-ottanta.
Longevità. Il filosofo greco Aristotele (384-322 a.C.), definito il primo biologo della storia in virtù della sua osservazione diretta della natura. Scrisse alcune cose sulla longevità, rendendosi conto di come le piante fossero gli organismi più longevi, in quanto «rinnovano continuamente se stesse e per questo hanno lunga vita».
Balena. La balena della Groenlandia vive fino a duecento anni, record di longevità tra i vertebrati.
Bivaldi. Tra gli animali più longevi del pianeta: i bivaldi (vongole, cozze e ostriche).
Vongola. La decana, esemplare di vongola oceanica di 405 anni trovata al largo delle coste islandesi. Parr Thomas Parr, l’uomo che ha vissuto più di tutti, sepolto nell’abbazia di Westminster. Secondo l’iscrizione posta sulla pietra tombale, morì nel 1635 all’età di 152 anni.
Adulterio. Un tale John Taylor, poeta, che scrisse un poemetto biografico intitolato Il vecchio, vecchio, vecchissimo uomo, dedicato a Thomas Parr. Raccontò persino dell’adulterio commesso dal vecchio all’età di 105 anni con «la bella Katherine Milton».
Segreto. Nell’opuscolo La vita straordinaria e i tempi di Thomas Parr, scritta due secoli dopo la morte di Parr, si sosteneva che nel suo testamento il vecchio avesse svelato il segreto della longevità: un intruglio di erbe acquistabile sotto forma di «pillole di lunga vita di Parr per la salute, la forza e la bellezza». Il prodotto fu pubblicizzato fino al 1906.
Descartes. Il filosofo René Descartes, che a 41 anni, vedendo spuntare i primi capelli grigi, cominciò a preoccuparsi dell’estensione della vita. Morì di polmonite a 53 anni.
Folle. «È morto in Svezia un folle che si vantava di poter vivere quanto voleva» (così un gazzettiere dell’epoca commentò la morte di Descartes).
Donna. Jeanne Calment, la donna più longeva mai vissuta di cui esista un regolare certificato di nascita, morta nel 1997 all’età di 122 anni, 5 mesi e 2 settimane. Nata e cresciuta ad Arles, nel sud della Francia, vi conobbe, a tredici anni, Vincent van Gogh.
Uomo. Christian Mortensen, l’uomo più longevo la cui età sia stata sottoposta a verifica, un danese naturalizzato americano morto nel 1998 all’età di 115 anni.
Ruga. «Non ho mai avuto più di una ruga, e ci sto seduta sopra» (Jeanne Calment).
Legge. La «legge di Gompertz»: studiando le tavole di sopravvivenza, nelle quali si indica il numero dei morti per fasce d’età, Gompertz scoprì che dai venti anni in su il tasso di mortalità cresce esponenzialmente con l’età. Cioè, il tasso di mortalità raddoppia a ritmo costante. Negli uomini raddoppia ogni otto anni.
Aspettativa. Dal 1840 l’aspettativa di vita è cresciuta al ritmo di quasi tre mesi all’anno, quindici minuti all’ora.
Ricchezza. Gli scienziati hanno scoperto che l’aspettativa di vita tende a essere più alta negli Stati in cui il divario tra ricchi e poveri è minore. In Giappone, dove la disparità è minima, l’aspettativa di vita è assai elevata. Portogallo, Usa e Singapore presentano le più alte disparità di reddito e le aspettative di vita più basse tra i paesi avanzati.
Giorgio Dell’Arti, Il Sole 24 Ore 25/3/2015