Sergio Romano, Corriere della Sera 24/3/2015, 24 marzo 2015
PAROLE DEL PAPA
Come Machiavelli
Caro Romano, le parole, di fattura poco elegante, usate dal Papa a Napoli, come, per esempio, «spuzza», mi sembrano simili a quelle di certi scrittori e scrittrici esordienti, che cercano di farsi strada col turpiloquio (sempre di volgarità si tratta). Il Foscolo nei «Sepolcri» fa cenno al «profano piede del volgo», ma un Papa forse dovrebbe distinguersi dal volgo, non perché il volgo non nasconda autentici valori, ma piuttosto perché spesso finisce col venire screditato dal suo stesso linguaggio.
Piero Campomenosi
pierocampomenosi@libero.it
Non era uno scrittore esordiente Nicolò Machiavelli quando, nel XXVI capitolo del Principe , esortò Lorenzo de’ Medici a riscattare l’Italia dallo Stato servile in cui era caduta. Il popolo avrebbe risposto all’appello — disse — perché «ad ognuno puzza questo barbaro dominio».