Gianandrea Gaiani, Libero 21/3/2015, 21 marzo 2015
LA LIBIA È LA NUOVA FABBRICA DEL TERRORE
La Libia ha una lunga tradizione in fatto di campi d’addestramento per terroristi e miliziani. Tra le dune e desolate pianure del suo deserto si sono addestrati alla guerra e al sabotaggio almeno tre generazioni di terroristi i primi dei quali furono europei appartenenti ai movimenti eversivi di ispirazione comunista (tra i quali le BR italiane) addestrati da istruttori del Patto di Varsavia nei campi messi a disposizione da Gheddafi, per anni stretto alleato dei sovietici le cui forze militari erano spesso ospitate nei porti e aeroporti libici. Negli anni ’90 toccò invece al Colonnello subire l’offensiva terroristica del Gruppo Militante Islamico Libico, movimento aderente ad al Qaeda che tanti combattenti e kamikaze avrebbe poi dato alla causa di Osama bin Laden in Afghanistan e Iraq. I miliziani del GMIL, addestratisi in Afghanistan, realizzarono campi per reclute jihadiste nella regione del Jebel el-Akhdar, le Colline Verdi situate tra Derna e Bengasi fino al 1999, quando Gheddafi assoldò un migliaio di mercenari serbi reduci dai conflitti in Bosnia e Kosovo che sbaragliarono il GMIL con le stesse spietate tattiche utilizzate nel conflitto in ex Jugoslavia. Quasi quattro anni dopo la morte del Colonnello, l’impervia regione delle Colline Verdi è tornata a essere il rifugio degli islamisti libici confluiti nello Stato Islamico che hanno proclamato l’Emirato a Derna evacuando però in gran numero la città dopo i pesanti raid aerei e delle forze speciali egiziane del mese scorso. Il rientro di alcune centinaia (300 o forse 800) volontari libici che avevano combattuto in Siria con l’Isis o il Fronte qaedista al-Nusra ha determinato nell’autunno scorso il proliferare di campi d’addestramento intorno a Derna grazie ai quali le milizie dell’Isis in Libia hanno potuto ingrossare le loro fila fino a raggiungere, secondo le stime, i 3 mila combattenti. Altri campi in Cirenaica sono stati segnalati dall’intelligence statunitense mentre gli 007 egiziani furono i primi a rilevarne alcuni in pieno deserto, a ridosso del confine, già alla fine del 2011. L’iniziativa portò al rapido potenziamento di Ansar al-Sharia, movimento qaedista oggi avvicinatosi allo Stato Islamico che da mesi contende all’esercito libico del generale Khalifa Haftar il controllo di Bengasi, città i cui dintorni ospitano diversi campi d’addestramento uno dei quali apparso nei giorni scorsi in alcune foto che raffigurano la dura formazione delle reclute del jihad tra simulazioni di corpo a corpo, lezioni di tattica e sabotaggio, corsi di tiro. Oggi l’intera Libia, in cui oltre 300 milizie tribali e ideologiche si contendono il controllo del territorio, a essere piena di campi d’addestramento. Nel sudovest della Tripolitania e nel Fezzan i servizi segreti algerini hanno localizzato campi e basi logistiche dei qaedisti di al Qaeda nel Maghreb Islamico attivi in territorio algerino e nel Sahel e fonti di stampa hanno in più occasioni raccontato di incursioni condotte oltreconfine dalle forze speciali algerine per distruggerli. Di altri raid compiuti da forze speciali Usa e francesi contro campi qaedisti nell’estremo sud libico si vocifera in Niger e Mali mentre un grande campo di addestramento per miliziani dell’IS si troverebbe a soli 45 km dal confine con la Tunisia secondo quanto dichiarato dal portavoce dell’esercito libico, Ahmed Mesmari, al quotidiano tunisino Assarih. Mesmari ha detto che circa 3 o 4 mila jihadisti si addestrano regolarmente in un campo a Sabratha (città costiera in mano all’IS) la maggior parte dei quali sarebbero miliziani della branca tunisina di Ansar al Sharia. Forze fresche pronte a entrare in battaglia. Pochi giorni or sono le autorità tunisine hanno a smantellato 4 cellule arrestando 22 persone che reclutavano giovani da dirottare verso i campi di addestramento di Ansar al Sharia in Libia.