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 2015  gennaio 23 Venerdì calendario

LA PRIMA GRANDE VORAGINE DI ROMA E MARCO CURZIO, PRESUNTO AVO DI TOTO’

Se il principe Antonio de Curtis, in arte Totò, fosse ancora vivo potrebbe raccontare la storia dei grandi crepacci che si aprono in continuazione nel suolo della città. Doveva conoscerla bene, dal momento che sosteneva di discendere dal nobile Marco Curzio, il cui nome è legato alla prima grande voragine della storia di Roma. Una leggenda, tramandata da Tito Livio nei suoi Annali, narra che nell’anno 362 a.C. si spalancò in mezzo al Foro una buca profondissima. Gli aruspici ammonirono che per colmarla bisognava sacrificarvi quello che il popolo romano aveva di più prezioso. Il cavaliere Marco Curzio chiese se vi fosse per i Romani un bene più prezioso delle armi e del valore e, armato e a cavallo, si lanciò nell’abisso. Da allora le voragini si sono succedute con regolarità nel corso dei secoli. Due le cause principali: un terreno paludoso e in gran parte friabile e le cave che attraversano il sottosuolo, create dall’estrazione del tufo usato per costruire la città. La collina di Monteverde è praticamente vuota al suo interno. Una volta era piena di tufo lionato, un prodotto vulcanico a grana fina con inserti di calcare e scorie rossastre e fulve. Fu usato soprattutto tra il II e il I secolo a.C.. Sotto a Monteverde, a venticinque metri di profondità, si trovano spettacolari gallerie di tufo. Si estendono per oltre 150mila mq, con volte altissime e laghi cristallini, esplorati e filmati dai geologi dell’associazione Roma sotterranea. Uno dei più recenti è il lago che si è formato nel 1930 sotto l’ospedale Forlanini. Durante la costruzione si estrasse il tufo per le murature da una cava aperta nel cantiere. La cava, di circa 7mila mq, fu allagata dall’acqua di una falda sottostante, potabile, che fino ai primi anni Sessanta veniva usata per l’ospedale e oggi per innaffiare i giardini. Oggi, volendo, nel lago si può navigare con piccoli gommoni. Un altro lago si estende sotto la stazione di Trastevere. Il più suggestivo è sotto il Palazzo della Cancelleria, tra corso Vittorio Emanuele II e Campo de’ Fiori. È alimentato dalle acque del canale Euripus, il cui sbocco al Tevere fu ostruito dai muraglioni. Al centro del lago emerge il sepolcro di Aulio Irzio, generale di Giulio Cesare in Gallia e autore dell’ottavo libro del «De bello gallico». Il monumento fu ritrovato sotto il palazzo nel 1938.
Lauretta Colonnelli

10 dicembre 1934 inaugurato l’ospedale Forlanini
http://www.romasotterranea.it/il-lago-sotto-l--ospedale-forlanini.html