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 2015  marzo 21 Sabato calendario

SIMONA VENTURA: «A 50 ANNI HO TUTTO QUELLO CHE VOLEVO»

Simona Ventura, 50 anni il 1° aprile 2015. Come vive il traguardo?
Un momento di grande felicità. Ricordo il mio trentesimo compleanno. Piansi tutta la notte. Non avevo ancora raggiunto niente di concreto. Mi chiedevo se il successo di quel momento fosse effimero o duraturo. Non sapevo bene chi ero, chi volevo diventare, cercavo una mia collocazione.

E i quarant’anni?
Ricordo quei giorni, moriva Giovanni Paolo II . Venivo dal mio annus horribilis, il 2004, con la separazione e con l’edizione di Sanremo... Un ottovolante, tra nausee e euforie.

Adesso, i cinquant’anni?
Ho ciò che volevo dalla vita. I miei tre figli, Nicolò e Giacomo ormai cresciuti, certe difficoltà dell’adolescenza risolte, e poi Caterina di otto anni, è un piacere seguirla. Accanto a me c’è l’uomo della mia vita, Gian Gerolamo Carraro. Spero di trascorrere la maturità e la vecchiaia con lui. Voglio diventare una nonna felice e seguire i nipoti. Mi sono regalata un periodo di tranquillità e di riflessione seguendo la mia regola: sposare i progetti, mai le reti televisive. Per questo ho accettato volentieri il ritorno in Rai nella giuria di Notti sul ghiaccio su Raiuno con Milly Carlucci, un’eccellente persona, una vera professionista.

Che cosa ha di diverso l’amore maturo rispetto all’amore giovane?
È molto più consapevole, responsabile, profondo. Da giovani c’è l’irripetibile felicità del momento. La maturità è scoprire la fortuna della condivisione, del capirsi.

Come ha capito che era l’uomo della sua vita?
Cercavo molte cose e le ho trovate in lui. Dopo sette anni di casa e lavoro, magari con le mie storie, era difficile riuscire a starmi accanto. Invece ho trovato un uomo col quale riesco ad abbandonarmi, a farmi proteggere. Perché ho avuto momenti difficili da superare. Penso alla decisione di lasciare la Rai, negli ultimi tempi ero più impegnata a difendere il gruppo di lavoro che a progettare il prodotto. Poi c’è stato l’approdo a Sky dove ho portato una fetta del mio pubblico generalista. Anni intensi. Bellissimi per me e , credo, anche per Sky.

Che cosa vuol dire avere una famiglia, un compagno, a cinquant’anni?
Un porto sicuro ogni sera, un bene preziosissimo.

Famiglia a parte, che cosa si gode di più in questa stagione?
Il successo dei talenti che ho lanciato. Alcuni non ce l’hanno fatta ma raramente ho sbagliato.

Sono riconoscenti?
Non sempre. Ma chi è generoso deve mettere nel conto l’irriconoscenza.

A chi si riferisce?
Ma figuriamoci se faccio nomi.

Non risponderà nemmeno sulla lite con Mara Venier…
Per carità, tutto dimenticato, sono già molto oltre. Rimpianti? Rimorsi? Per fortuna né rimpianti né rimorsi.

Errori?
Ma sì, errori, anche tanti. Sono serviti. Non li ho mai vissuti come una sconfitta ma come un campanello d’allarme, “ehi, sveglia, non sei sulla strada giusta”.

Come vive il cambiamento fisico?
All’inizio è stato tutto un po’ traumatico, ho cominciato a prendere due chili l’anno, alla fine erano otto. Ora seguo un dietologo, ho imparato a mangiare diversamente. Non avrò mai più il fisico dei vent’anni, ma chi se ne frega, non mi sembra di stare malissimo, no?

Rivorrebbe i suoi vent’anni?
Ma no! Ero meno equilibrata, meno felice, non sapevo nemmeno quale sarebbe stato il mio posto. Ora sì.

Cosa pensa di Raffaella Carrà e della sua tenuta “giovanilistica” in Forte forte forte?
Non potrei mai farlo. E credo che la Carrà, una vera professionista, abbia le tipiche difficoltà di chi, per mille ragioni, non ha mai costruito una famiglia. Si punta tutto sul lavoro ma poi non hai accanto chi può farti capire, con affetto, che forse stai sbagliando.

Con l’età si può barare, magari con i ritocchi?
Non si può barare. Io ho smesso da tempo di “aiutarmi”. Qualche ruga? Anche qui: chi se ne frega! Non ho il problema dell’adolescenza di ritorno.

E il suo rapporto col denaro?
Per anni me ne sono occupata poco e male, incappando anche in qualcuno di disonesto. Ora ho un uomo che se ne intende e mi consiglia. Penso sia giusto pensare alla vecchiaia.

Mai tentata di portare i soldi in Svizzera?
Potrebbe sbagliare come Gino Paoli? No, perché non potrei dormirci la notte. A volte si è fatto credere che l’evasione fiscale fosse legata a una certa cultura di destra. E invece... tutti possiamo sbagliare, ricordo Paoli a Sanremo, quasi non mi salutò, mi guardò dall’alto in basso, come una larva… Ciò non toglie che certe accuse vanno provate e quindi mi riservo un giudizio a sentenza definitiva.

Renzi vuole riformare la Rai. Che ne dice?
Ogni volta che vedo in tv I Borgia con le storie di Firenze, e poi Machiavelli… penso a Renzi, così machiavellico nel cercare di mandare avanti il Paese. La Rai è piena di cultura, professionalità, maestranze straordinarie, la macchina è pronta per una nuova vita. Ottima idea, la riforma Rai.

In autunno l’attende la sfida su Fox Life con il reality show Il contadino cerca moglie, promettete di far conoscere la campagna italiana dal Nord al Sud. E poi prosegue l’impegno su Agon Channel con Leyton Orient, il talent show calcistico.
Leyton è un programma che sta crescendo di puntata in puntata. Esportiamo l’Italia.

Sogni nel cassetto?
Lavorare all’estero. Ci sono dei contatti.

Azzardo: negli Stati Uniti?
Ma sì, negli Stati Uniti! Non credo alle vite precedenti, ma forse, chissà, sono stata un’americana...