Il Sole 24 Ore 23/3/2015, 23 marzo 2015
PANIERE
Uova di piccione, carne di scimmia e di cammello. Tre cibi che fanno però parte della tradizione culinaria cinese, inseriti a pieno titolo nel paniere dei prezzi per misurare l’inflazione. Il governo di Pechino ha diffuso la lista solo due anni fa nell’ambito dell’operazione trasparenza, ma per il momento i pesi attribuiti a ciascuna voce restano ancora «top secret».
Paese che vai, paniere che trovi. Solo nel febbraio 2011 l’India ha adottato il nuovo indice dei prezzi al consumo con un monitoraggio sulle aree urbane e rurali del Paese. Un insieme di 647 prodotti dove la componente “cibo, bevande e tabacco” pesa per circa la metà dell’indice, mentre la quota minore (4,7%) è stata riservata all’abbigliamento e alle calzature. Tra i prezzi monitorati ogni mese non mancano il curry e lo zenzero e figurano ben sette tipi di tabacco: dalle foglie ai tipici bidi, le sigarette fatte a mano, al tabacco al sapore di menta.
Il Giappone, che dopo 20 anni di deflazione ha imparato a monitorare attentamente l’andamento dei prezzi, ha inserito il sushi tra i 588 prodotti e servizi del paniere solo nel 2006, insieme alle tv a schermo piatto. L’ultima revisione del 2010 ha introdotto le asciugatrici e le console dei giochi elettronici. E se il golf è diventato lo sport nazionale, con 15 milioni di adepti, tra le voci non può mancare la tassa indiretta applicata all’utilizzo delle strutture.
In Sud Africa il paniere dei prezzi al consumo esiste dal lontano 1917 ma fino al 2002 prevedeva una ricognizione solo sulle aree urbane. La lista dei prodotti sotto la lente ogni mese è lo specchio del melting pot di abitudini e culture. Nella categoria «cibi, bevande e tabacco», ad esempio, non manca il biltong, la tradizionale carne marinata e speziata, accanto al gouda olandese, in omaggio alla popolazione creola. Il Paese si è però lasciato conquistare dal cibo made in Italy, tanto che spaghetti e maccheroni hanno ottenuto una voce specifica a loro dedicata, accanto al riso e al pane bianco.
Il viaggio alla scoperta dei panieri del mondo termina negli Usa. Qui la ponderazione avviene ogni cinque anni ma il Department of Labor può inserire un prodotto in qualcunque momento. È il caso del Viagra, sul mercato dal 1998 ed entrato nella lista l’anno seguente.