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 2015  marzo 24 Martedì calendario

La madre, due sorelle, una fidanzata, tre mogli, una figlia: sono le donne di Augusto. Nel 2014, bimillenario della morte, l’imperatore è stato ricordato con mostre, conferenze e apertura al pubblico di nuovi ambienti, dopo lunghi e accurati restauri, nei palazzi dove abitò

La madre, due sorelle, una fidanzata, tre mogli, una figlia: sono le donne di Augusto. Nel 2014, bimillenario della morte, l’imperatore è stato ricordato con mostre, conferenze e apertura al pubblico di nuovi ambienti, dopo lunghi e accurati restauri, nei palazzi dove abitò. Poco si è parlato però dell’Augusto privato, dei suoi rapporti affettivi, dei personaggi femminili più amati e influenti. Ora un libro di Marisa Ranieri Panetta, intitolato «Le donne di Augusto» e pubblicato da Electa, ne rievoca la storia. «Il progetto del volume – spiega la studiosa - nasce dal desiderio di conoscerle meglio. Ho ripercorso le loro vicende attraverso fonti letterarie e reperti. E ho unito ai profili biografici le suggestioni di due liriche di José Minervini, poetessa e musicologa raffinata, che si è ispirata agli affreschi dei luoghi dove queste donne hanno vissuto». Si parte dalla madre Atia, nipote di Gulio Cesare. E dalle sorelle Ottavia Maggiore e Ottavia Minore. Poi appare per un attimo l’immagine della figlia di Servilio Isaurico, uno dei generali di Cesare. Augusto si fidanzò con lei quando era ancora adolescente. Fu un amore fugace, tanto che gli storici tacciono persino il nome della ragazza. Ma fu interrotto da ragioni di Stato. Per cementare la riconciliazione con Marco Antonio, Augusto decise infatti di sposarne la figliastra Claudia. Anche questa donna però era destinata a passare nella sua vita come una meteora: dicono che, a causa di dissapori con la suocera Fulvia, la rimandò a casa ancora illibata. In seguito si unì a Scribonia, già madre di altri figli per essere stata moglie di due consoli. Matrimonio brevissimo. Il 17 agosto del 38 a. C., quando Scribonia aveva appena messo al mondo la loro figlia Giulia, Augusto celebrò nuove nozze con Livia, incinta da sei mesi del precedente marito, Tiberio Claudio Nerone. Si sparse la voce che in realtà Livia fosse incinta di Augusto. Per mettere a tacere i pettegolezzi, si convinse lo stesso Tiberio a presentarla come sposa, nelle vesti del padre. Un escamotage per far capire a tutti che l’evento si compiva col consenso generale. Fu comunque Livia la vera compagna dell’uomo che poco dopo sarebbe diventato imperatore. Gli rimase accanto per oltre cinquant’anni e si impose come modello per tutte le donne romane. È a lei che Ranieri Panetta ha dedicato la metà del suo libro. Nell’altra metà parla di Giulia, la figlia che subì tre matrimoni e vide morire tutte le persone a lei più care, vittima del suo ruolo e di un carattere ribelle, che la condusse a un disperato esilio. Nel volume, anche splendide illustrazioni della villa di Livia a Prima Porta e della Villa della Farnesina sul lungotevere, dove Giulia visse con il secondo marito, Marco Vipsanio Agrippa. Lauretta Colonnelli lcolonnelli@corriere.it